"Oggi sono in Trentino ma domani volo a Roma per risolvere i problemi. Basta litigi".

Questo il messaggio distensivo che arriva da Matteo Salvini, dopo un giorno di tensione tra le due anime della maggioranza di governo - Lega e Movimento 5 Stelle - che si è alzata per il caso della "manina" che, secondo quanto dichiarato dal vicepremier Luigi Di Maio, avrebbe modificato il decreto fiscale dopo il Consiglio dei ministri.

Il vicepremier, in visita in alcuni paesi della Val di Fiemme per la campagna elettorale per il prossime provinciali, ha confermato di voler prendere parte al Consiglio dei ministri convocato per domani dal premier Giuseppe Conte.

Il leader del Carroccio ha pubblicato su Facebook un post in cui si legge: "Dopo le nuvole torna sempre il sereno! Chi si arrende ha già perso, mai mollare", insieme a una foto del sole dietro le montagne del Trentino.

CONTE CONVOCA IL CDM - Dopo il botta e risposta tra esponenti della Lega e pentastellati ieri sera il primo ministro Conte aveva indetto un nuovo Consiglio dei ministri per domani.

Inizialmente il leader del Carroccio, che aveva risposto alle accuse dei 5 Stelle, sostenendo che non esistono "regie occulte, invasioni degli alieni oppure scie chimiche" che hanno modificato il testo del decreto, in un primo momento aveva affermato che non avrebbe partecipato alla riunione, così come i ministri appartenenti al suo partito.

Ha però poi fatto marcia indietro, affermando: "Basta litigi, se serve ci sarò".

Il premier Giuseppe Conte (Ansa)
Il premier Giuseppe Conte (Ansa)
Il premier Giuseppe Conte (Ansa)

DI MAIO: "SERVE UN CHIARIMENTO POLITICO" - A chiedere un incontro era stato, a margine dell'assemblea dei lavoratori Bekaert a Figline Valdarno, anche Di Maio che aveva teso una mano al suo omologo leghista: "Il tema, adesso, è politico e ha bisogno di un chiarimento politico. Quindi la sede giusta è il Consiglio dei ministri, ma possiamo fare anche un vertice prima".

"Lo spread è a 327 perché i mercati pensano che il governo non sia più compatto", aveva aggiunto.

Concludendo: "Chi crede che sia suonato il requiem per il governo si sbaglia di grosso".

CONTE: IMPROBABILE UNA CRISI DI GOVERNO" - Ieri il premier Conte aveva smorzato i toni escludendo la possibilità di una crisi di governo.

"È una prospettiva futuribile, improbabile", aveva dichiarato.

"Se ci fosse una crisi" dal caso del decreto fiscale "in questa vicenda non dimostreremmo né passione né responsabilità".

Unioneonline/F)

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