Sanità, accantonamenti e continuità: la Regione secondo il nuovo governatore
"Dicevano che ero il candidato senza volto, ma ero tra la gente e non nei salotti", ha detto il nuovo presidentePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Trent'anni dopo Mario Melis, un altro presidente sardista della Regione.
Christian Solinas è stato scelto dal 47,7% degli elettori, contro il 33% ottenuti dal suo sfidante, Massimo Zedda.
"Ringrazio i sardi della fiducia", ha commentato il nuovo governatore ieri, dopo che la vittoria si è delineata in modo netto, "è stato premiato il nostro progetto. Ora partiamo subito sulla sanità: ritireremo la nuova rete ospedaliera varata dalla Giunta Pigliaru".
"Mai creduto a un testa a testa, non era quello che percepivo in giro per l'Isola", ha affermato, dichiarando di non aver mai considerato veritiero quanto uscito domenica sera dagli exit poll.
"Dicevano che ero il candidato senza volto. Beh, perdere con questo distacco da un uomo senza volto non è molto onorevole. La verità è che io in campagna elettorale sono stato poco nei salotti e molto tra la gente", ha aggiunto, "il mio primo pensiero è andato alla gente comune, ai sardi che soffrono. Il nostro obiettivo sarà restituire ai sardi l'orgoglio di abitare felicemente la loro terra".
Tra i sofferenti, un pensiero particolare "a Paolo Palumbo, il più giovane malato di Sla d'Europa".
È la sanità infatti il primo tema su cui Solinas annuncia una svolta: al centro la rete ospedaliera ("tratteremo con lo Stato per le deroghe al decreto ministeriale 70"), ma anche l'Asl unica, che potrebbe avere i giorni contati.
Il confronto col governo partirà "dall'accordo del 2007 che ci accollò la spesa sanitaria in cambio dell'Iva. Solo che, in anni di crisi, la prima è cresciuta molto più della seconda", per poi andare sul tema di "accantonamenti e accise" e infine "avere le competenze per gestire la continuità territoriale marittima, superando il modello della convenzione con la Tirrenia. Guardiamo alla Corsica e alle Baleari".