Sta spopolando in Trexenta e dintorni la carta “Safe Me”, progettata da due giovani di Senorbì per proteggere carte di credito e bancomat contactless da prelievi non autorizzati.

Abdelali Lansari (26 anni) e Riccardo Muscas (25 anni), grandi appassionati di informatica, hanno avuto la geniale intuizione dopo essersi accorti di alcuni piccoli e inspiegabili ammanchi dai loro estratti conto. «Abbiamo studiato la tecnologia e il meccanismo - spiega Muscas - e abbiamo realizzato delle carte che, posizionate vicino alle tasche o ai portafogli, bloccano le onde radio dei terminali Pos impedendo prelievi illegittimi».

Ci sono voluti otto mesi di lavoro per trasformare l’idea in qualcosa di concreto: sono nate così le carte “Safe Me”. «Ci teniamo a precisare che non abbiamo inventato nulla - sottolinea Lansari, per tutti Alì -, la tecnologia adottata infatti esiste da tempo, così come esistono vari sistemi per proteggere le carte di pagamento».

Una card leggera e discreta, pensata letteralmente per tutte le tasche. «Safe Me inoltre garantisce l’assoluta protezione dall’assalto dei Pos portatili che i malintenzionati avvicinano alle tasche dei loro bersagli per sottrarre soldi o dati dalle carte contactless, senza che i malcapitati possano accorgersene», aggiungono i due giovani “inventori” che - dopo aver regalato la loro carta ad amici e conoscenti - vorrebbero lanciare il prodotto su larga scala e per questo sperano di richiamare l’attenzione di qualche investitore pronto a sostenerli.

Per il momento, in attesa di una possibile e auspicata svolta commerciale, i due giovani senorbiesi stanno utilizzando Instagram (pagina SafeMe.Card) per diffondere video originali e divertenti nei quali spiegano il funzionamento della loro Safe Me. A giudicare da visualizzazioni e commenti il gradimento è piuttosto alto.

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