"Non correrò alle primarie, ma non vado certo in pensione".

Così Matteo Renzi, nella sua consueta e-news, smentisce le voci che lo vorrebbero di nuovo in campo per la leadership del Partito Democratico. "Non ci sarò. Ma chi vincerà avrà il rispetto che non ho avuto io".

L'ex segretario parla a tutto campo, del passato e del futuro.

"Il mio errore più grande è stato non ribaltare il partito. Non entrarci con il lanciafiamme come ci eravamo detti. In alcuni casi il Pd ha funzionato, in altre zone è rimasto un partito di correnti", ha detto. Aggiungendo: "Ritengo che le correnti siano il male del partito. E ho sempre spiegato che non mi sarei mai prestato a fare la mia corrente. Sono stato, sono e rimango di parola: le correnti avevano un senso nel partito novecentesco, non oggi. E le correnti nel Pd sono state la causa di un rinnovamento meno forte di ciò che sarebbe servito".

Ancora, ha aggiunto l'ex premier, "dopo le elezioni, io sono l'unico che si è dimesso. Mi sono preso tutte le responsabilità. Una parte del gruppo dirigente continua a pensare che sia stata tutta colpa del mio carattere. Mi sembra leggermente riduttivo".

Poi Renzi rivendica quanto fatto dai governi targati Pd.

"Abbiamo fatto la Buona Scuola, ma ci siamo vergognati di difendere l'alternanza scuola-lavoro o lo stipendio dei prof basati sul merito; abbiamo fatto il JobsAct ma ci siamo vergognati dei risultati; abbiamo fatto il bando periferie - un modello in tutta Europa - ma ci siamo vergognati di difenderlo finché non ce lo hanno tolto con il nuovo Governo; abbiamo fatto Industria 4.0 e superammortamenti ma dicevamo sempre che ancora non bastava; abbiamo approvato la legge sui vitalizi alla Camera ma il capogruppo al Senato ha insabbiato il provvedimento".

Il risultato? "L'intera comunicazione della nostra campagna elettorale, totalmente sbagliata, era basata sullo scusarsi per ciò che avevamo fatto, più che per il rivendicare i risultati e costruire il futuro. Abbiamo perso. Io ne ho tratto le conseguenze. Punto".

Quanto al futuro, per il senatore dem "i prossimi mesi mostreranno il vero volto di questa maggioranza di governo. Lo sciacallo Salvini e il prestanome Di Maio sono molto più in difficoltà di quanto vorrebbero farci credere".

(Unioneonline/l.f.)
© Riproduzione riservata