Matteo Renzi torna in Sardegna per un tour letterario dal Nord al Sud dell'Isola il 23 e 24 ottobre, dopo i ballottaggi di Roma e Torino, con il suo libro "Controcorrente".

Gli esiti dell'ultima tornata elettorale parrebbero costituire un rimescolamento del quadro politico. Qual è il suo commento?

"Ha vinto il centrosinistra. Hanno perso i cinque stelle e la destra. Una rivincita per la politica contro il populismo. Se i sovranisti perdono è un bene per noi che non siamo solo moderati ma anche liberali e riformisti. Sarà questa l'area politica che vincerà la partita delle politiche del 2023".

L'anno scorso ha scritto “La mossa del cavallo”, all'epoca stava già progettando uno scacco matto?

"’La mossa del cavallo’ è stata quella di evitare i pieni poteri a Salvini. Abbiamo proseguito ‘Controcorrente’ per portare Draghi a guidare il Paese in una delle fasi più delicate della sua storia. Se oggi c'è un piano vaccinale che funziona, se il Pil è avanti di due punti percentuali, se le scuole sono riprese senza banchi a rotelle ma con il green pass lo dobbiamo al presidente del Consiglio e, un po’, anche a Italia Viva".

A che punto è oggi la gestione della pandemia che fino al governo giallorosso era nelle mani di Arcuri?

"Il vaccino e il green pass hanno fatto la differenza: noi abbiamo chiesto la commissione di inchiesta sulla gestione pandemica durante il governo Conte. Aver buttato soldi per i banchi a rotelle pensando che bastava filmare l'arrivo dei vaccini invece che organizzarne la somministrazione è stato un fatto grave. La svolta è arrivata con Draghi passando dalle 'primule' al generale Figliuolo".

Perché la proposta di Italia Viva per una commissione d'inchiesta parlamentare sulla gestione della pandemia?

"Ci sono stati 127mila morti, non si può fare finta di niente. Ci sono stati sprechi di denaro pubblico che vanno spiegati, incarichi e commesse su cui è necessario fare chiarezza. I banchi a rotelle farebbero ridere se non ci fosse da piangere, al massimo potevano utilizzarli i ragazzi per giocare all'autoscontro nelle classi. Il reddito di cittadinanza non ha eliminato la povertà, come millantavano i suoi ideatori, ma ha contribuito a generare distorsioni e un'idea diseducativa nei più giovani: lavorare non serve tanto c'è la paghetta di Stato. Così non va. Noi siamo per i posti di lavoro, non per quelli sul divano”.

Il bonus da 80 euro che milioni di lavoratori percepiscono porta il suo nome. Altri tre risultati concreti che si sente di promettere agli italiani e che pensa saranno realizzati durante il Governo Draghi?

"Il taglio dell'IRAP e la diminuzione delle tasse su chi lavora e produce, la revisione radicale del Reddito di Cittadinanza e di quota 100, due misure volute dal trio Salvini, Di Maio, Conte che hanno fatto sprecare preziose risorse senza risolvere nulla".

L.P.

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