Nessuna novità sul fronte elezioni regionali 2024, con i delegati delle forze politiche del centrodestra sardo che non prendono posizione sui nomi dei candidati. Riuniti all’hotel Flora di Cagliari, in occasione del terzo incontro del tavolo, il secondo sul programma, non hanno avuto dubbi sulla strada da seguire: «Decideranno i tavoli nazionale e regionale», ripetono all'unisono.

La provocazione arriva da Antonello Peru, delegato del Grande centro al vertice, che si è autocandidato: «Da Roma stiamo sentendo che c'è un po' di confusione, c'è chi dice che i presidenti uscenti non si toccano e c'è chi dice che in base all'investitura popolare dovrebbero essere altri. Ma se il criterio è quello dell'investitura popolare il sottoscritto per esempio è stato sempre il più votato, ha sempre coinvolto più gente nelle piazze, la scelta sarebbe d'ufficio. Ma noi pensiamo che il candidato migliore si debba scegliere in maniera condivisa in un tavolo, regionale in cui ci sono rappresentanti autorevoli delle sigle nazionali».

Fausto Piga non si espone sulla spinta di Fdi per Paolo Truzzu, e parla del programma le cui linee guida di fondo saranno decise oggi e poi sottoposte ai segretari dei partiti: «Non partiamo da zero, ci sono le basi di questa legislatura, più che fare un elenco dei problemi che bisogna migliorare, dobbiamo essere convinti di come farlo. Al centro dobbiamo sempre mettere la condivisione e un percorso comune per raggiungere un obiettivo: avere una Sardegna all'altezza dei sardi». Per la Lega – come sottolineato da Ivan Cermelli – si deve «ripartire dai temi che sono stati posti al tavolo di cinque anni fa e che ancora non sono stati portati a termine, come la sanità e i trasporti». Sull'addio dell'ex assessore Mario Nieddu dal partito, in polemica per la gestione dei rapporti con gli alleati del Psd'Az, Cermelli fa gli auguri al collega e precisa che "la Lega non ha appaltato nulla a nessuno: ha fatto un accordo programmatico con il Psd'Az e rivendica quell'accordo fatto cinque anni fa, ora quell'accordo deve essere portato avanti». Per i sardisti, rappresentati da Mario Carboni, il programma deve poggiare le basi sulle nuove rivendicazioni con lo Stato, in particolare in tema di autonomia differenziata e premierato. Per quanto riguarda il nome del candidato scontata la risposta: «Se il cavallo corre bene non va cambiato».

(Unioneonline)

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