Alessandra Todde, vicepresidente e deputata M5s, è la prima candidata alla presidenza della Regione Sardegna per le elezioni che si terranno tra febbraio e marzo 2024. Oggi è arrivata l’investitura ufficiale nella sede del Pd in via Emilia a Cagliari.

Cinquantaquattro anni, nuorese, ingegnera ed ex ad di Olidata, già viceministra al Mise nel governo Conte e sottosegretaria nel governo Draghi, guida una coalizione di centrosinistra che sta perdendo qualche pezzo.

«Sono emozionata, sono contenta e orgogliosa di rappresentare questa coalizione», ha detto al suo arrivo in via Emilia. «Da domani saremo fuori per parlare con i sardi e convincere ogni persona, strada per strada, che noi siamo l'alternativa migliore al peggior governo che la Sardegna abbia mai avuto».

Ma sulla sua candidatura pesa l’incognita di Renato Soru, ex governatore che ha sempre criticato la scelta di Pd e M5s di non affidarsi alle primarie per scegliere il candidato e di aver portato avanti un patto siglato a Roma tra i due principali partiti della coalizione a livello nazionale.

Con Soru ci sono i Progressisti, Più Europa e gli indipendentisti di Liberu: i tre partiti non hanno partecipato oggi all’incontro di investitura di Todde e starebbero preparando per sabato 11 un’assemblea con lo stesso Soru per presentare un nuovo progetto. «Registriamo oggi che il campo largo di luglio è diventato un campo stretto e rischia di restringersi sempre di più, non vedere questi problemi rischia di pregiudicare ogni possibilità di vittoria», afferma Francesco Agus (Progressisti).

Anche l’Upc non sostiene la candidatura della Todde, il segretario Antonio Gaia: «Noi stiamo con Graziano Milia. Già lunedì avevamo fatto il suo nome ma non è stato preso in considerazione».

Diplomazie ora al lavoro per ricucire lo strappo ed evitare la candidatura parallela di Soru che avvantaggerebbe il centrodestra. 

«Dobbiamo ricucire con tutti, dobbiamo essere aperti, inclusivi e dialoganti perché le destre si battono con la massima compattezza e la massima unità», spiega Todde, annunciando che incontrerà Renato Soru. «Lo ritengo una risorsa, credo sia importante il dialogo e la costruzione di un rapporto diverso rispetto a quello che non c'è stato sinora. Io avevo bisogno di legittimazione, ma ora è importante porsi in un contesto diverso».

Lo stesso segretario del Pd sardo Piero Comandini sollecita il dialogo: «Credo che Soru sia una delle prime persone che Todde deve incontrare, perché uniti si vince e divisi si perde».

(Unioneonline)

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