Pd, braccio di ferro Renzi-Orlando sulle candidature: "Trattativa a oltranza"
Braccio di ferro tra Matteo Renzi e la minoranza del Partito democratico sulle candidature alle prossime elezioni politiche del 4 marzo.
Le riunioni con due dei principali esponenti di "SinistraDem" Andrea Orlando e Michele Emiliano sono iniziate dopo l'una di notte e fino alle quattro del mattino è andato avanti il lavoro al Nazareno.
La proposta prevederebbe, a quanto si apprende, attorno ai 15 seggi sicuri per l'area Orlando e tra i 6 e i 7 per la componente di Emiliano.
La trattativa però è tuttora in corso, perché la proposta della segreteria è stata giudicata "insufficiente" dalla minoranza.
Un situazione sospesa che ha fatto saltare la presentazione della candidatura di Elena Maria Boschi a Bolzano e slittare più volte la direzione del Pd. La convocazione è stata spostata in un primo momento alle 16, poi alle 20 e ora alle 22.30.
Il confronto tra le parti è molto duro, gli orlandiani ritengono inaccettabile l'eccessiva ingerenza sui nomi da parte dello stato maggiore renziano.
GIACHETTI: "RINUNCIO AL PARACADUTE" - "Rinuncio al plurinominale. Rinuncio al paracadute".
Lo ha scritto Roberto Giachetti in una lettera aperta a Matteo Renzi pubblicata sulla sua pagina Facebook.
"Caro Matteo, ti chiedo di lasciarmi libero di giocarmela senza paracadute, senza reti di protezione, senza garanzie", si legge nel post.
"Io e la mia città, io ed il territorio dove vivo da 50 anni, io ed il mio amore per la mia città e per la politica. Lo so: a guardare i risultati delle precedenti elezioni non ho molte chances. Il collegio 10 è di quelli persi. Ma io ci credo. Io amo la politica. È la mia vita", ha scritto ancora il vicepresidente della Camera.
(Unioneonline/F-L)