Approda in Senato la discussione sulla sfiducia al ministro della Salute, Roberto Speranza.

Tre le mozioni presentate: la prima a firma del capogruppo di Fratelli d'Italia, Luca Ciriani, la seconda del senatore Gianluigi Paragone, leader di Italexit, e la terza del senatore Mattia Crucioli di Alternativa C'è. 

Un centrodestra di governo che, tuttavia, difficilmente potrebbe sfiduciare il ministro della Salute, si ragiona in ambienti della maggioranza.

SALVINI – Salvini non si è mai scoperto su questo fronte con gli alleati di centrodestra. Anche perché - è il ragionamento che si fa in ambienti parlamentari - un eventuale “sì” alla sfiducia porterebbe automaticamente la Lega fuori dalla maggioranza di governo: cosa considerata quasi impossibile.

"Prima di decidere su come votare – erano arrivate ieri le parole del leader della Lega - vorrei farmi una chiacchierata con il sottosegretario Sileri, persona che stimo enormemente di cui ho grande fiducia, per chiedergli come ha vissuto, come ha lavorato e come sta lavorando con Speranza".

LA REPLICA DEL MINISTRO – "Nessuno dovrebbe mai dimenticare che il nemico è il virus e che dovremmo essere più uniti che mai nel combatterlo, evitando di cadere nella tentazione di utilizzare la lotta alla pandemia per ragioni strumentali". Così Roberto Speranza nel suo intervento al Senato. "È con amarezza che vedo prevalere invece lo scontro politico, spesso anche alimentando un linguaggio di odio che non può mai essere accettato. Si afferma il tentativo di sfruttare l'angoscia degli italiani per miopi interessi di parte: è sbagliato, perché produce danni enormi, non a me o al governo, ma al Paese che deve restare unito in un passaggio delicato".

Il mancato aggiornamento del piano pandemico antinfluenzale - ha spiegato Speranza - è un tema che va affrontato con grande serietà, evitando di piegarlo alla polemica politica come purtroppo avvenuto nelle ultime settimane. Anche perché è un tema che viene da lontano. Tutte le mozioni sottolineano come il piano non sia stato aggiornato secondo le linee guida dell'OMS per molti anni. Fanno dunque riferimento a 180 mesi durante i quali si sono alternati ben 7 governi, con diverse maggioranze parlamentari. Tutti i gruppi di quest'aula, compresi quelli che hanno sottoscritto le mozioni oggi in discussione, hanno sostenuto alcuni di questi governi. Troppo facile oggi far finta di non vedere. Io ho fiducia e rispetto per il delicato lavoro che sta svolgendo la magistratura. Credo fermamente che chiunque, nessuno escluso, chiunque abbia avuto responsabilità in questi mesi così difficili, dai vertici dell'OMS fino al sindaco del più piccolo comune, debba essere pronto a rendere conto delle proprie azioni. Questa è la forza e la bellezza di una grande democrazia come la nostra".

"Quanto, invece, alle responsabilità politiche - ha aggiunto - non sono io a dovermi difendere. Come dicevo ho giurato al Quirinale il 5 settembre del 2019 e posso dire, a testa alta, che adesso il piano pandemico antinfluenzale aggiornato c'è, approvato all'unanimità in conferenza Stato-Regioni. Quello che non è stato fatto in molti anni è stato invece realizzato in pochi mesi proprio durante il mio mandato. Quello approvato è un documento importante anche e soprattutto per l'impostazione forte-mente operativa e la chiara definizione di compiti, ruoli e responsabilità". 

(Unioneonline/v.l.)

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