Meloni, l’sms letto in diretta: «Sto male ma lavoro, io non ho diritti sindacali»
Il siparietto a Un giorno da pecora, la premier da Budapest risponde così al deputato FdI Osnato. Due giorni fa, causa influenza, aveva rinviato l’incontro con i sindacati sulla manovraGiorgia Meloni (Ansa)
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La premier Giorgia Meloni indirettamente protagonista di un siparietto a “Un giorno da pecora”.
Ospite della trasmissione di Rai Radio1, il deputato di FdI Marco Osnato, presidente della commissione Bilancio, ha assecondato i conduttori Geppi Cucciari e Giorgio Lauro inviando un messaggio alla presidente del Consiglio per chiederle come stesse dopo giorni alle prese con l'influenza.
«Sono stato costretto da quelli di 'Un giorno da pecora' a chiederti come stai», il messaggio inviato e letto in diretta da Osnato, che pochi minuti dopo ha ricevuto e riferito la risposta di Meloni: «Male in verità, ma non avendo particolari diritti sindacali sono a Budapest per il Consiglio europeo a fare il mio lavoro».
Il confronto con i sindacati
Proprio pochi giorni fa è slittato il confronto tra il governo e i sindacati sulla manovra. La premier Giorgia Meloni, influenzata, a ridosso dell'incontro ha rinviato l'appuntamento e rimandato tutti a lunedì prossimo, prima data utile visto che la sua settimana proseguirà all'estero con il vertice della comunità politica europea e il Consiglio europeo informale a Budapest.
Le richieste dei rappresentanti dei lavoratori restano quindi, per ora, in stand by, in attesa di un segnale dal governo chiamato a rispondere su quella che la Cgil ha definito la «fiera dei tagli». I sindacati già consideravano tardiva la convocazione poi saltata, perché arrivata con la manovra ormai in Parlamento e quindi con pochi margini per intervenire. Le aspettative, durante una nuova settimana di attesa, sono destinate a calare ancora di più.
Per la Cgil la manovra è insufficiente su molti fronti. Uno su tutti il cuneo, dove c'è «una partita di giro a saldo zero» con i 17 miliardi in più di Irpef per lavoratori e pensionati quest'anno. «Totalmente» deludente anche per la Uil che, in assenza di risposte, assieme alla Cgil mantiene sul tavolo lo sciopero generale del 29 novembre. Diversa la posizione della Cisl che vede alcuni interventi positivi ma si oppone ai tagli nella scuola, nel fondo automotive, e chiede uno sforzo in più sulle pensioni minime. La prossima settimana, mercoledì, il governo vedrà anche le imprese.
(Unioneonline/D)