Nel giorno in cui Paolo Gentiloni, commissario Ue designato dal governo italiano, incontra la presidente della Commissione Ursula Von Der Leyen, Sergio Mattarella striglia l'Europa.

Lo fa in un messaggio al Forum Ambrosetti letto dall'ex premier Enrico Letta.

Parole forti quelle del Capo dello Stato: "È necessario un riesame del patto di stabilità. Coesione e crescita sono gli obiettivi ai quali guardare, e il necessario riesame del patto di stabilità può contribuire a una nuova fase, rilanciando gli investimenti in infrastrutture, reti, innovazione, educazione e ricerca".

Parole forti, se dette da un Capo dello Stato che tutto è tranne che un populista, sovranista o antieuropeista. Parole destinate a scuotere Bruxelles.

"L'Italia - afferma ancora Mattarella - è chiamata a svolgere un ruolo di primo piano, partecipando con convinzione e responsabilità a un progetto europeo lungimirante, sostenibile ed equilibrato dal punto di vista ambientale, sociale e territoriale".

E ancora, sui paradisi fiscali e le multinazionali: "Vanno fatti passi avanti per una fiscalità europea che elimini forme di distorsione concorrenziale e affronti il tema della tassazione delle grandi imprese multinazionali, per un sistema più equo e corretto".

L'inizio della nuova legislatura, conclude il Capo dello Stato, "offre l'opportunità di definire un programma all'altezza delle aspettative dei cittadini europei espresse con il recente voto". Poi l'elenco di alcune delle sfide che la Ue ha di fronte: "Cambiamenti climatici e demografici, rapide trasformazioni tecnologiche, tensioni politiche e minacce alla sicurezza".

Parole, quelle di Mattarella, che si sono guadagnate l'endorsement del ministro dell'Economia francese Bruno Le Maire: "Bene Mattarella, serve un patto per la crescita", ha dichiarato. Nessuna reazione da Berlino dove, come è noto, ci sono molte più resistenze sul superamento dell'austerity e del patto di stabilità.

(Unioneonline/L)
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