Il Senato ha confermato la fiducia al governo sulla manovra. L'ok al maxi-emendamento che modifica la legge di bilancio per venire incontro alle richieste di Bruxelles è arrivato a notte fonda, quando erano quasi le 3.

I voti a favore sono 167, 68 i contrari, tre gli astenuti tra cui il senatore a vita Mario Monti e il dissidente M5S Gregorio De Falco. Il Pd è uscito dall'Aula al momento del voto.

Il via libera è arrivato al termine di una seduta molto convulsa, come non se ne vedevano da tempo a Palazzo Madama.

L'avvio della discussione, inizialmente previsto per le 14.30, è slittato alle 20.30 tra le proteste delle opposizioni. Il testo è tornato in commissione Bilancio per alcune modifiche: era incompleto e c'erano degli errori formali da correggere.

"Più povertà per tutti. Fatto", i cartelli di Forza Italia (Ansa)
"Più povertà per tutti. Fatto", i cartelli di Forza Italia (Ansa)
"Più povertà per tutti. Fatto", i cartelli di Forza Italia (Ansa)

Ed è stato proprio allora, all'ennesimo rinvio, che la tensione è salita. Le opposizioni hanno abbandonato i lavori della commissione per protesta e hanno scatenato la bagarre: "Dateci un testo, vergogna, siete dei buffoni".

Quando il testo è arrivato in Aula si è sfiorata la rissa. I senatori Pd si sono avvicinati ai banchi del governo lanciando i fogli del maxi-emendamento: "Sono carta straccia, non possiamo votare su un provvedimento che non abbiamo avuto il tempo di leggere". E Simona Malpezzi (Pd) ha denunciato: "Laura Bottici (M5S, ndr) mi ha messo le mani addosso".

Matteo Salvini (Ansa)
Matteo Salvini (Ansa)
Matteo Salvini (Ansa)

"Siamo stanchi ma contenti, mi pare sia tutto pronto", ha dichiarato Matteo Salvini, sottolineando che i decreti su pensioni e reddito di cittadinanza saranno approvati "nei primi giorni di gennaio".

Il capogruppo Pd Andrea Marcucci, che ha definito questo governo "violento", ha annunciato che i dem faranno ricorso alla Corte Costituzionale, "viste le gravissime violazioni dell'articolo 72 della Costituzione".

Forza Italia ha alzato dei cartelli, ironizzando sul foglietto di Di Maio: "Più povertà per tutti. Fatto". "A questo governo manca una filosofia di fondo, non c'è un'idea di Paese, c'è solo la spartizione di potere tra due partiti distinti e distanti che hanno in comune solo un contratto privatistico. Il centrodestra non avrebbe mai tagliato i soldi alla gente che guadagna 1300 euro al mese, cuore pulsante del Paese, per pagare il reddito di cittadinanza. Avevate promesso 780 euro e ora, dopo il confronto con la Ue, darete ai poveri appena 83 euro al mese, somma che non basta neanche per fare la spesa per una settimana. Dovevate aprire il Parlamento come una scatoletta di tonno, ma il tonno vi è scappato".

Matteo Renzi (Ansa)
Matteo Renzi (Ansa)
Matteo Renzi (Ansa)

Durissimo il discorso di Matteo Renzi: "La manovra del popolo è diventata la retromarcia dei populisti. La realtà presenta il conto: la flat tax c'è solo per gli evasori, mentre per il reddito di cittadinanza che aveva un costo stimato di 63 miliardi di euro, i soldi aggiuntivi sono 3,4 miliardi al massimo. Ottenete qui la fiducia ma avete perso quella degli imprenditori e dei lavoratori", attacca l'ex premier, per poi rivolgersi direttamente ai parlamentari 5 Stelle. "Vi ritengono buoni per andare a fare gli applausi sotto il balcone di Palazzo Chigi, non per presentare un emendamento, una proposta di modifica a questa manovra".

Ora il provvedimento va alla Camera. Il 27 l'esame della commissione, il 28 l'approdo in aula. Poi l'approvazione, entro sabato 29, in una corsa contro il tempo per evitare l'esercizio provvisorio che sarebbe inveitabile in caso di mancata approvazione entro il 31 dicembre.

(Unioneonline/L)
© Riproduzione riservata