Dal G20 di Buenos Aires arrivano segnali di disgelo tra Italia e l'Unione europea sul nodo della manovra.

"Non si deve drammatizzare la questione dell'ipotesi di infrazione all'Italia" a proposito della Legge di bilancio, ha detto oggi il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker in una conferenza stampa organizzata a margine del vertice.

"Questa questione non va drammatizzata: noi siamo con l'Italia, se l'Italia è con noi", ha affermato.

"L'atmosfera è buona, stiamo facendo progressi", ha poi dichiarato, aggiungendo che incontrerà il premier Giuseppe Conte, che si trova in Argentina, "oggi o domani" per un nuovo faccia a faccia dopo la cena di Bruxelles di sabato scorso.

Sul tavolo c'è l'apertura del governo gialloverde a cambiare qualcosa della manovra "ma senza tradire gli italiani", ha ribadito il presidente del Consiglio.

Anche del ministro dell'Economia Giovanni Tria parlerà del documento in occasione del bilaterale con il commissario per gli Affari economici e monetari Pierre Moscovici, a cui spiegherà che l'intenzione è spostare sul capitolo dedicato agli investimenti le eventuali risorse che verranno trovate mettendo nero su bianco i costi delle riforme.

Sul fronte italiano, resta più di un punto interrogativo e il governo si affretta a blindare la manovra dicendo di essere pronto a porre la fiducia sul provvedimento, atteso nell'aula della Camera il 3 e 4 dicembre.

I lavori in Parlamento procedono a rilento, ma una cosa è certa: bisogna chiudere la partita entro fine anno, anzi meglio prima di Natale. Non sarà semplice visto che ci sono oltre 700 emendamenti segnalati in commissione Bilancio alla Camera, dove si procede con molta lentezza.

"Il tema non sono i decimali ma l'impianto complessivo - rimarca Di Maio -. Io credo nel dialogo con l'Ue, ma senza tradire gli italiani. Noi abbiamo investito in misure fondamentali, su questo discuteremo di tutti i dettagli".

"Non è mica nei dieci comandamenti della Bibbia che resti il 2,4 per cento", ha aperto il vicepremier Matteo Salvini, avvisando però che non ci sarà un taglio maggiore a quello 0,2% di cui tanto si parla in questi giorni.

GLI EMENDAMENTI IN AULA:

(Unioneonline/D-F)
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