Manovra, caos al Senato sul maxi-emendamento. Le opposizioni: "Vergogna"
Il testo, bollinato dalla Ragioneria, è al Senato dopo l'ennesimo rinvio. Ira delle opposizioniIl maxi-emendamento alla manovra è stato bollinato dalla Ragioneria generale dello Stato ed è stato presentato in Senato, dove il governo ha posto la questione di fiducia sul testo, come annunciato dal ministro per i Rapporti con il Parlamento, Riccardo Fraccaro.
La seduta di oggi potrebbe portare all'approvazione del provvedimento nella tarda serata, se non addirittura a notte inoltrata.
Prima di arrivare in aula è rimasto fermo fino alle 19 alla Commissione Bilancio di Palazzo Madama, dove è stato ulteriormente modificato.
Un'operazione che ha scatenato le proteste delle opposizioni che, davanti all'ufficio del presidente della commissione Daniele Pesco, hanno chiesto di conoscere i contenuti del documento.
Le contestazioni sono continuate anche dopo l'arrivo del testo in aula, con i senatori del Partito democratico che hanno lanciato fogli e gridato: "Vergogna".
Intanto il capogruppo Pd al Senato, Andrea Marcucci, ha annunciato che il partito, "viste le gravissime violazioni dell'articolo 72 della Costituzione", solleverà "ai sensi dell'art. 134 della Costituzione" un ricorso alla Corte costituzionale "affinché si pronunci sulle enormità che si sono compiute sotto i nostri occhi".
L'articolo in questione riguarda l'iter dei disegni di legge "di approvazione di bilanci e consuntivi" e prevede che questi debbano essere esaminati da una Commissione e poi dalla Camera stessa, prima del voto.
L'esame della manovra in Aula di Montecitorio è stato invece "differito" al 28 e 29 dicembre, mentre il 27 lavorerà la Commissione. Lo comunicano fonti della presidenza della Camera.
LE POLEMICHE - "Pur comprendendo le difficoltà del Governo, anche nell'interlocuzione con l'Unione Europea, mi corre l'obbligo di invitare la maggioranza e l'esecutivo ad avere un percorso legislativo più regolare, non con questa tempistica a singhiozzo. Un percorso rispettoso dell'assemblea del Senato", ha bacchettato la presidente del Senato Elisabetta Casellati, mentre ha fatto scalpore l'intervento in aula di Emma Bonino che, quasi in lacrime, ha paragonato le forze di maggioranza a "rulli compressori che passano sopra le istituzioni democratiche come mai accaduto prima".
Dure, durissime le reazioni degli altri gruppi di opposizione. "È una Caporetto politica del governo", causata da "difficoltà politiche e non tecniche" attacca per Forza Italia Anna Maria Bernini, mentre Ignazio La Russa (Fratelli d'Italia) parla di una manovra "che di patriottico non ha nulla".
Critica anche Loredana De Petris di Liberi e uguali: "Questo governo vuole solo i like di Facebook".
Ma gli strali più velenosi arrivano dal Partito Democratico, che ieri, all'annuncio del rinvio della discussione ha occupato simbolicamente l'aula per oltre mezzora.
"È una vergogna, siamo al limite. Credo che tutti debbano reagire contro questo atteggiamento", dice il capogruppo dem Andrea Marcucci. Aggiungendo: "Non abbiamo ancora il testo che cambierà completamente la manovra. Il Parlamento non ha avuto modo di vederla manovra. Siamo contro la Costituzione".
"Con questa manovra oggi è finito il tempo del governo dei populisti, ha invece aggiunto Matteo Renzi durante la discussione generale in aula, sottolineando, rivolto a M5S e Lega, che "la realtà vi sta presentando il conto".
L'ex premier ha accusato: "La flat tax c'è solo per gli evasori, il reddito di cittadinanza dispone solo di 3-4 miliardi mentre ne servivano 60, avevate promesso di abolire la Fornero e invece eliminate l'indicizzazione. Otterrete la fiducia qui ma avete perso quella degli imprenditori e dei lavoratori", ha aggiunto Renzi, citando infine la famosa frase di Abramo Lincoln, "potete ingannate tutti per qualche tempo e qualcuno per sempre ma non potete ingannare tutti per sempre".
Attacchi frontali che non sembrano però scuotere la maggioranza. A conferma, il post pubblicato dal vicepremier e capo politico del Movimento Stelle Luigi Di Maio su Instagram: una foto che lo ritrae con i suoi collaboratori accompagnata dal messaggio: "Lavoreremo anche durante le feste per approvarla alla Camera. E il 2019 sarà l'anno del cambiamento!".
(Unioneonline/l.f.)