L’ira di Manca: «Vannacci, per essere sardi non basta grugnire due parole». Salvini? «Parla a sproposito»
L’assessora al Lavoro replica all’europarlamentare e al ministro sul caso ToddeL'assessora al Lavoro Desirè Manca
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Desirè Manca non ci sta dopo le parole dell’europarlamentare della Lega Roberto Vannacci e del ministro Matteo Salvini sul caso Todde: «Lega scatenata oggi con Vannacci e Salvini».
Il primo, dice l’assessora al Lavoro rivolta a Vannacci, «ignaro del fatto che degli incompetenti ci siamo liberati alle elezioni regionali del febbraio scorso, invoca nuove elezioni. Evidentemente non gli è ben chiara l’entità delle macerie che i Suoi hanno lasciato, oppure sente la mancanza di lauree provenienti dall’Albania o di computer portatili rubati poco prima di essere sequestrati dalle forze dell’ordine. Eh si, quella oltre che preveggenza era vera competenza! Prestazioni alle quali noi non riusciremo mai e poi mai ad arrivare».
«Pregiatissimo onorevole – aggiunge, poco impressionata da quel “fortza paris” di Vannacci - la Sardegna ha già una persona valida come Presidente, e per essere sardi non basta grugnire due parole nella nostra lingua».
Il secondo, è il messaggio a Salvini, «parla a sproposito di rimozioni che non esistono oggi e certamente non esisteranno neanche domani e di decine di migliaia di euro (sono poco più di 150). Lo vorrei confortare, di certo la nostra Presidente andrà via, tra altri quattro anni e a lavoro concluso mentre per la parte monetaria il primato resterà certamente del suo partito, nessuno di NOI arriverà mai a dover giustificare una cifra pari a 49 milioni».
Non manca la postilla finale: «Non conosco magistrati, sarà per questo che quando ne incontro uno, al contrario di altri, non debbo cambiare marciapiede».
(Unioneonline)