Tra i candidati del Movimento 5 Stelle alle prossime elezioni politiche c'è anche un massone.

Si tratta di Lello Vitiello che, spiega il quotidiano Il Mattino, è "Oratore" della loggia napoletana "Sfinge", che aderisce al Grande Oriente d'Italia.

Eppure nel regolamento per partecipare alle parlamentarie c'era il divieto di appartenenza a logge massoniche.

Vitiello è stato invece inserito nel collegio uninominale di Campania 3, figurerebbe quindi tra i candidati scelti direttamente dal leader Luigi Di Maio.

Quanto basta per far scoppiare l'ennesima bufera, con i vertici pentastellati che hanno reagito subito col pugno duro, chiedendo a Vitiello - un avvocato - di firmare un modulo con l'impegno a dimettersi in caso di elezione.

"Nel Movimento - spiegano i vertici - non è accettabile che ci siano candidati iscritti alla massoneria, anche se 'in sonno'", come nel caso di Vitiello, appunto, a cui viene contestato anche il fatto di non aver informato i vertici M5S della sua appartenenza alla loggia.

Il candidato campano, dal canto suo, non ha nessuna intenzione di ritirare la candidatura: "Non remerò contro il Movimento, ma resto candidato e vado avanti per la mia strada nella certezza di essere compreso da chi davvero mi conosce e crede in me".

Immediata la replica pentastellata, che arriva con un comunicato firmato M5S: "Essendosi rifiutato di rinunciare spontaneamente alla candidatura e all'elezione, Lello Vitiello viene diffidato dall'utilizzo del simbolo del M5S: non può essere eletto con noi a causa della sua adesione al Grande Oriente d'Italia e per non avercelo comunicato, dichiarando quindi il falso".

(Unioneonline/L)

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