Portare cittadini qualunque all'interno delle istituzioni attraverso un sorteggio, una selezione casuale.

È l'idea lanciata da Beppe Grillo sul suo blog: e in fondo non è molto diversa da quanto lui ha fatto negli ultimi 10 anni, in cui è riuscito ad infarcire il Parlamento di gente comune. Non sorteggiata ma quasi, è bastata infatti una manciata di clic per superare con successo le primarie pentastellate e avere uno scranno garantito.

Solo che Grillo vorrebbe estenderla a tutti i partiti abolendo le elezioni.

La "sortition", spiega il comico genovese, "è un'intuizione di un certo Brett Hennig".

"Si selezionano le persone a sorte e si mettono in Parlamento. Le selezioni devono essere eque e rappresentative del Paese: il 50% sarebbero donne, molti sarebbero giovani, alcuni vecchi, altri ricchi, ma la maggior parte di loro sarebbe gente comune", continua Grillo, affermando che così il Parlamento diventerebbe un "microcosmo della società".

Ci sarebbe un importante "effetto collaterale" secondo Grillo: "Se sostituissimo le elezioni con il sorteggio e rendessimo il nostro Parlamento veramente rappresentativo della società, significherebbe la fine dei politici e della politica come l'abbiamo sempre pensata".

Non si tratta di un sistema perfetto, continua il pentastellato: "Ma la domanda giusta è, funziona meglio? Secondo me sì".

Grillo individua poi il primo passo da compiere in questo senso: "Un Senato pieno di persone scelte a caso, un Senato dei cittadini. Ci sono anche in Francia e in Scozia campagne per un Senato popolare.Sarebbe come un cavallo di Troia nel cuore del governo".

Poi, "sostituire le elezioni con il sorteggio".

(Unioneonline/L)
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