Contrordine. Il voto del Senato sull’insularità slitta a questa mattina alle 11. L’ordine del giorno ha subìto ieri pomeriggio una modifica in corso d’opera, mentre si discuteva il primo punto in programma, ossia legge europea e partecipazione dell’Italia al Parlamento Ue: considerato il peso del tema al vaglio dell’Assemblea, nient’affatto leggero, e la lunga seduta, si è preferito rinviare il capitolo insularità della Sardegna, con il relativo disegno di legge costituzionale sul quale l’Aula di Palazzo Madama si pronuncerà oggi con le dichiarazioni di voto e, conseguentemente, con il voto finale.

Si vota oggi

Un cambio di programma che non tutti si aspettavano, soprattutto la pattuglia dei sardi partita ieri mattina per Roma per presenziare a quella che sarebbe dovuta essere una giornata storica per l’Isola. Solo una volta dentro l’Aula si è appreso che il voto sarebbe sicuramente slittato, come poi hanno comunicato da Roma i politici sardi presenti. Dando per scontato che il Senato rispetti l’appuntamento di oggi, come riprogrammato nell’ordine del giorno, non dovrebbero esserci altre sorprese e stamani alle 11 si ritornerà in Aula per l’atteso «voto unanime» da parte di tutti i gruppi politici.

L’atteso via libera

Un primo via libera che consentirà al disegno di legge di continuare il suo cammino alla Camera e poi, dopo almeno tre mesi, di ritornare nei due rami del Parlamento per una seconda approvazione, dovendosi modificare l’articolo 119 della Costituzione, nel cui testo sarà inserito il principio di insularità col riconoscimento del «grave e permanente svantaggio naturale» dell’Isola. Questa è l’aria che si respira fino alla vigilia, confermata anche dai componenti della commissione sarda sull’insularità che, a partire dal presidente Michele Cossa, stanno seguendo passo passo l’iter dalla Capitale. «Non nascondo l’apprensione di queste ore ma restiamo fiduciosi che domani (oggi per chi legge, ndr) la legge verrà approvata», dice Cossa che da ieri sta trascorrendo l’attesa con Massimo Fantola, l’ispiratore della battaglia in Sardegna. «La straordinaria coesione del popolo sardo si percepisce in pieno anche tra i nostri parlamentari, che si battono per centrare l’obiettivo», aggiunge il consigliere regionale dei Riformatori, «oggi i protagonisti sono i senatori sardi ma sono convinto che, allo stesso modo, lo saranno i deputati quando il provvedimento andrà alla camera nei prossimi giorni».

Appello dei siciliani

Nel pomeriggio, alle 16, senatori e promotori della proposta di legge di iniziativa popolare terranno una conferenza subito dopo la votazione in Aula. Intanto l’alleanza stretta con la Regione Sicilia continua a dare i suoi frutti: ieri l’Unione dei siciliani ha fatto appello a tutti i senatori della loro isola perché siano oggi «presenti in aula per il voto del ddl assicurando il massimo sostegno possibile». L’inserimento in Costituzione – aggiungono – «rappresenta il riconoscimento definitivo degli svantaggi derivanti alla Sicilia e alla Sardegna dalla condizione di insularità». Oggi il voto decisivo. (c. ra.)

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