Sembrava ormai fuori dai radar, ma a sorpresa Ines Pisano spaventa il centrodestra: "Non escludo di candidarmi ugualmente alla presidenza della Regione", dice il magistrato cagliaritano, dopo che in 48 ore i gruppi Facebook che sostengono la sua candidatura hanno registrato migliaia di nuove iscrizioni e "like". "Per due giorni ho dovuto spegnere il telefono", confida, mostrandosi comunque molto serena malgrado i dubbi: "Quei numeri mi colpiscono, non pensavo di avere un fan club così nutrito".

Persone di centrodestra?

"Molte sì, e molte di altre aree. Non la vedo una questione politica ma di persone; c'è l'esigenza di un nome diverso, forse aiuta che io sia una donna, e abbia sensibilità diverse da un politico. Vedono in me un profilo ideale".

Ma lei sarebbe disponibile?

"Non lo escludo per niente. Finora ho pensato di dare il mio contributo alla società facendo seriamente il magistrato. Negli ultimi mesi, per il confronto che ho avuto con molte persone sui problemi della Sardegna, si è molto acuita la mia sensibilità verso le tematiche sociali. Quindi le rispondo: perché no?".

Ha avuto contatti con i partiti?

"Mi avvalgo della facoltà di non rispondere...".

Questo lo dicono gli indagati, non i magistrati.

"Ha ragione, io anzi consiglio sempre di non farlo... (ride, ndr). Allora non le nego che ci siano esponenti politici che apprezzano il mio nome".

Magari di ambienti leghisti? O lo stesso Salvini?

"Questo dovrebbe chiederlo a Salvini. Che il mio nome sia condiviso anche da militanti della Lega è vero, ma le ripeto: anche da molti dei 5Stelle o di partiti insospettabili".

I leader del centrodestra hanno acclamato Solinas. Delusa?

"No, rispetto le decisioni altrui. Se pensano che il candidato giusto sia Solinas avranno i loro motivi. Poi naturalmente si dovranno esprimere gli elettori . Io guardo in casa mia: ho migliaia di persone che mi fanno a gran voce una richiesta, vedremo se e come sarà possibile soddisfarla".

Quindi non esclude di candidarsi da indipendente, fuori dal centrodestra?

"La vita mi ha insegnato che non bisogna mai escludere niente. E io per ora non escludo niente".

Quando deciderà?

"I tempi sono stretti, un sì o un no si impone. Il 7 dicembre è il mio compleanno...".

Quindi entro quella data.

"Forse prima, mi prendo qualche giorno per valutare".

Torna spesso nell'Isola?

"Sempre, in continuazione".

Finora per chi votava?

"Questo davvero non posso dirlo, dato il mio lavoro. Posso dire che il magistrato nelle sue valutazioni dev'essere indipendente dalle idee politiche: io lo sono sempre stata e sempre lo sarò, se continuerò a farlo".

Dell'attuale situazione politica sarda che cosa pensa?

"Da cittadina, non ho condiviso la riforma sanitaria. La tutela paesaggistica è troppo vincolistica: si può migliorare per garantire, nel rispetto dell'ambiente, le potenzialità edificatorie, per far lavorare le imprese. Poi mi fa male vedere i trasporti inefficienti, la disoccupazione, i giovani che se ne devono andare".

Rapporti con lo Stato: chi chiede più conflittualità, chi più poteri, chi l'indipendenza. Lei?

"L'indipendenza no. Anzi, sulla spesa sanitaria forse una gestione statale anziché regionale sarebbe meglio. Penso che non sia stato fatto tutto quello che consente lo Statuto speciale, questo sì".

Ma condivide la sensazione che lo Stato trascuri l'Isola?

"Sì. Ma spetta anche a noi farci rispettare, scegliendo rappresentanti autorevoli per esigere ciò che ci spetta a testa alta. Scegliere una governatrice rappresentativa sarebbe essenziale".

Ha sentito qualcuno del centrodestra negli ultimi giorni?

"Certo, certo. Stimo molti di loro, sono contenta che alcuni vogliano scambiare le loro opinioni con me".

Ma neanche lei si aspetta che dal vertice di venerdì spunti il suo nome, giusto?

"Guardi, negli ultimi sei mesi mi sono successe così tante cose inaspettate che ormai mi aspetto qualsiasi cosa".

Giuseppe Meloni

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