I consiglieri regionali Valdo Di Nolfo, Sebastian Cocco e Giuseppe Frau, appartenenti al gruppo consiliare "Uniti per Todde", hanno inviato una lettera al Consiglio di amministrazione della Geasar – la società che gestisce l’aeroporto di Olbia – chiedendo la sospensione del collegamento aereo diretto con Tel Aviv. Una richiesta che si inserisce nel solco delle recenti posizioni assunte dal Consiglio regionale della Sardegna sul conflitto in Medio Oriente.

«Pur consapevoli che la quota azionaria della Regione in Geasar non consente di imporre giuridicamente questo tipo di scelta gestionale – scrivono i tre consiglieri – resta intatto il dovere politico e morale di far sentire la propria voce».

Nella lettera si chiede esplicitamente lo stop al volo Olbia-Tel Aviv, definendo la scelta come «un atto necessario» in risposta alle azioni del governo israeliano, accusato dai firmatari di «violazioni del diritto internazionale» e di «crimini di guerra».

La posizione dei consiglieri fa diretto riferimento alla mozione numero 51, approvata dal Consiglio regionale il 15 luglio scorso, con la quale l’assemblea ha impegnato la Regione Sardegna a interrompere ogni rapporto istituzionale, economico e di cooperazione con Israele fino alla cessazione delle «gravi violazioni dei diritti umani nella Striscia di Gaza». La mozione è stata considerata dai proponenti come «giuridicamente vincolante» per l’azione politica regionale.

«Non basta una condanna formale – si legge ancora nel documento – serve un atto concreto, immediato, che dica chiaramente da che parte sta la Sardegna. La nostra terra ha una vocazione di pace e di accoglienza. Non può e non deve essere complice di un’economia del genocidio».

La richiesta arriva in un momento di forte tensione internazionale per l’evolversi del conflitto israelo-palestinese e si inserisce nel più ampio dibattito sulle relazioni economiche e istituzionali tra enti locali italiani e soggetti collegati allo Stato di Israele.

La società Geasar, pur avendo partecipazione pubblica regionale, opera in regime privatistico e ha l’autonomia nella definizione delle rotte aeree.

(Unioneonline)

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