Il Grande centro sardo acquista un pezzo, Noi Moderati, e prova a dettare i tempi: «Subito un percorso per la scelta del candidato o della candidata presidente». 

Il soggetto politico battezzato da Antonello Peru e Stefano Tunis ha riunito oggi a Tramatza «i partiti e i movimenti» che da mesi lo animano. Marcella Sotgiu, coordinatrice nell’Isola del simbolo che fa capo a Maurizio Lupi, ha annunciato che verrà presentata anche una loro lista alle prossime regionali. 

 «Si conferma ancora una volta», si legge in una nota inviata da una casella di posta che fa capo a Peru,  «che la proposta politica delle forze politiche centriste, civiche e autonomiste sta suscitando sempre di più l’interesse e il coinvolgimento di cittadini, amministratori e forze politiche. Il Grande centro vuole essere un punto ideale di incontro per chi vuole che l’autonomia decisionale e la sovranità sui temi più importanti rimangano in Sardegna».

La riunione di oggi è servita anche per analizzare l’attuale situazione politica. Per la guida della coalizione (di centrodestra) ieri è arrivata la disponibilità del sindaco di Cagliari Paolo Truzzu. Il governatore Christian Solinas ha rilanciato la sua candidatura.

«Preso atto della grande abbondanza di candidati alla presidenza della Regione e contemporaneamente di una vistosa carenza di metodo nell’individuazione», attaccano i centristi, «i nostri rappresentanti  hanno giudicato non più rinviabile la proposta di avviare percorsi, per la scelta del candidato/a, coerenti con la matrice autonomista con cui intendono caratterizzare la futura coalizione di governo».

Le forze moderate e centriste «vogliono evidenziare che rappresentano in Sardegna un grande blocco sociale che ha già definito i suoi punti programmatici prioritari e che ritiene di poter dare un grande contributo in termini progettuali e di consenso. Sarebbe un grave errore pensare di poter attribuire alle forze centriste, civiche e autonomiste una posizione residuale».

Insomma: Peru e Tunis fanno sentire il loro peso: «Saremo determinanti per la vittoria della coalizione», sottolineano, «e riteniamo dunque che la scelta del candidato/a debba passare attraverso la nostra partecipazione diretta alla decisione». Niente nomi imposti da Roma, è la posizione. 

(Unioneonline/E.Fr.)

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