C’è chi ipotizza finestre aperte a febbraio-marzo 2026 per tornare alle urne. E chi invece respinge gli scenari elettorali attribuendoli ad avvoltoi senza scrupoli. Le mezze frasi pronunciate da autorevoli esponenti della maggioranza e le bordate provenienti dall’opposizione certificano che, però, qualcosa si sta muovendo. A proposito di centrodestra: il vertice di coalizione è confermato per lunedì, alle 17.30, nella sede di Fratelli d’Italia a Oristano.

Centrodestra. Attacca FdI: «La situazione che sta vivendo la Regione è qualcosa di imbarazzante oltre che di giuridicamente molto dubbio», spiega Francesco Mura, deputato e segretario di FdI in Sardegna. «Alcune analisi fatte da autorevoli esperti in materia amministrativa addirittura, in caso di conferma della sentenza di primo grado, metterebbero in dubbio anche la validità degli atti approvati da Giunta e Consiglio dopo il 3 gennaio. Dal punto di vista politico la legislatura, oltre a non essere mai davvero iniziata, è finita definitivamente, con la sentenza del Tribunale di Cagliari. La responsabilità politica di questa grave vicenda si allarga dalla presidente Todde a tutti i partiti della coalizione che hanno firmato e condiviso la tesi difensiva. Pertanto, chiediamo a partiti come il Pd se davvero intendono continuare a sostenere l’esposizione dell’istituzione Regione al rischio di invalidità giuridica dei suoi atti e, soprattutto, se avvallano anche loro come Conte, la guerra istituzionale con la magistratura che Alessandra Todde ha voluto avviare, venendo meno a tutta la narrazione che il M5S ha sempre avuto in tema di giustizialismo e di rapporto con la giustizia. Anche un bambino capirebbe che dal punto di vista politico la legislatura è finita, si tratta solo di capire quando si voterà. A questo fine», chiosa Mura, «il tavolo del centrodestra sì è autoconvocato per lunedì 2 giugno alle 17,30 ad Oristano, nella sede di Fratelli d’Italia». Caustica anche la nota del gruppo di FI: «L’unica strada è il ritorno immediato alle urne. Non per spirito di rivalsa, ma per dignità istituzionale: smettiamola di trasformare il diritto in un palcoscenico. La commedia è finita».

Campo largo. La sentenza del Tribunale di Cagliari non ha scalfito l’orgoglio pentastellato. In attesa del voto di Nuoro e, soprattutto, delle decisioni al ricorso della presidente Alessandra Todde, il capogruppo Michele Ciusa argomenta: «Siamo concentrati a lavorare per la Sardegna. Non prendiamo in considerazione altri scenari perché il voto ci ha già dato questo mandato e noi lo porteremo avanti fino in fondo». Il capogruppo del Pd Roberto Deriu invita al buon senso: «Quel che dovevamo dire l’abbiamo già detto. L’ha spiegato il presidente dell’assemblea Comandini, ci sono dei passaggi a cui adempiere e non sono brevi. Il voto subito è impossibile, chi ne parla fa mera speculazione filosofica. Meglio guardare al Salvacasa: mettiamoci tutti quanti al lavoro perché i sardi aspettano risposte sulle cose reali». Quindi interviene Francesco Agus (Progressisti) che auspica un incontro di coalizione: il punto sulla situazione politica sarà fatto dopo le amministrative di Nuoro, che potrebbero avere – a seconda dell’esito – riflessi sulla gestione della Regione.

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