"Oggi darò forse il mio ultimo voto di fiducia a questo governo: forse perché, anche se nessuno se lo augura, potrebbero esserci situazioni d'urgenza (terremoti, alluvioni o altre emergenze) per cui sarà necessario varare un decreto, fare il fretta e chiedere la fiducia al Parlamento".

Così Elena Fattori, senatrice dissidente M5S, attacca la gestione del Parlamento da parte della sua maggioranza: "Dall'inizio di questa legislatura chi aveva occupato il Parlamento e le piazze per chiedere onestà, trasparenza e, soprattutto, partecipazione e democrazia, ha imbavagliato il Parlamento impedendogli di contribuire, correggere e proporre".

"Non abbiamo potuto proporre di alzare il tetto delle pensioni che non vedranno l'adeguamento al costo della vita (1500 euro non sono pensioni d'oro) o allocare maggiori risorse alle terre alluvionate o all'agricoltura. Non abbiamo potuto impedire che si alzasse la cifra per gli affidamenti diretti da 40 a 200mila euro, pericolosa mossa in un Paese clientelare come il nostro. Stiamo costruendo un presente di umiliazione delle istituzioni democratiche".

Un duro attacco della dissidente a cui, secondo alcune indiscrezioni, Di Maio non rivolge neanche più la parola.

E se per lei è l'ultimo voto di fiducia per Gregorio De Falco neanche quello. Il senatore che guida la fronda dei dissidenti grillini già dal voto sul decreto sicurezza, questa notte si è astenuto.

E Paola Nugnes, l'altra dissidente, ha chiarito anche lei che questa potrebbe essere l'ultima fiducia votata al governo giallo-verde, riservando diverse critiche alla manovra e al metodo con cui è stata approvata.

(Unioneonline/L)
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