"I 5 stelle non danno affidabilità, non danno garanzie. Ricordo, in Senato, i cambiamenti su unioni civili, migrazioni. Se cambiano in funzione di un algoritmo o i mal di pancia della gente sui social...".

Così il presidente del Senato e leader di Liberi e Uguali, Piero Grasso, in un'intervista su Radio Capital, in cui precisa comunque che "non abbiamo pregiudiziali, le abbiamo solo verso la destra. Valuteremo i loro programmi".

L'ATTACCO ANCHE AL PD - Un attacco che non ha risparmiato il Partito democratico, che ha avuto "una amministrazione scriteriata, con una campagna referendaria che ha fatto indebitare il partito. Non puoi andare in giro col treno quando ci sono i dipendenti in cassa integrazione".

"Le pregiudiziali sono per le politiche - ha aggiunto a proposito dell'ipotesi di una convergenza elettorale con il Pd - non per un partito: se si percorrono direzioni che vanno fuori dal centrosinistra non potremmo essere di aiuto o di appoggio".

LE REGIONALI - "Il confronto in Lombardia - ha poi detto parlando delle regionali e della decisione di Leu di sostenere Zingaretti nel Lazio e di non fare lo stesso per Gori in Lombardia - va avanti da tempo, e la decisione di non sostenere Gori era già stata presa molto tempo fa. Invece nel Lazio ho avuto pieno mandato dall'assemblea regionale a trattare con Zingaretti per un confronto".

"Non c'è nessun rancore né odio nei confronti del Pd. Erano state proposte delle primarie e invece si è avuto un candidato imposto. Gori ha appoggiato il referendum autonomista di Maroni, non ha dimostrato nessuna visione in discontinuità rispetto alle attuali politiche del Pd. Tutto questo è stato valutato dalla base, che aveva il polso della situazione".

"Per me è stato molto importante sentire la base prima di prendere una decisione politica. Sono contro il personalismo della dirigenza".

(Unioneonline/D)

RENZI AL LINGOTTO:

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