Via libera dalla base del Movimento Cinquestelle al governo Draghi. E il dissidente Alessandro Di Battista lascia.

Sono 74.537 gli iscritti che hanno partecipato alla votazione sulla piattaforma Rousseau. I sì sono stati 44.177, il 59,3%, i contrari 30.360, il 40,7%. Un risultato dunque chiaro ma sofferto e spinto dalla decisione, fatta trapelare da Draghi, di prevedere un ministero per la transizione ecologica che dovrebbe orientare la gran parte degli investimenti legati agli oltre 200 miliardi di fondi del Recovery.

Immediata la reazione di Luigi Di Maio: "La responsabilità è il prezzo della grandezza. Oggi i nostri iscritti hanno dimostrato ancora una volta grande maturità, lealtà verso le istituzioni e senso di appartenenza al Paese. In uno dei momenti più drammatici della nostra storia recente, il MoVimento 5 Stelle sceglie la strada del coraggio e della partecipazione, ma soprattutto sceglie la via europea, sceglie un insieme di valori e diritti di cui tutti noi beneficiamo ogni giorno e dietro ai quali, purtroppo non di rado, si nascondono egoismi e personalismi".

"Sono molto contento che, anche questa volta, siamo riusciti a fare sintesi della volontà del Movimento 5 Stelle con la piattaforma Rousseau, a fare esprimere migliaia di persone sulla volontà di far partire questo governo", il commento del presidente dell'Associazione Rousseau, Davide Casaleggio.

L'esito della consultazione su Rousseau è vincolante per ogni eletto, pena l'uscita dal Movimento, come ricorda il capo politico reggente Vito Crimi: "La democrazia del Movimento passa per il voto degli iscritti che è vincolante. Il lavoro più difficile ora sarà esprimere questo mandato che ci hanno dato gli iscritti. Siamo pronti a metterci al lavoro e a disposizione del presidente incaricato".

IL DIBATTITO - La discussione si è trascinata tutto il giorno. Luigi Di Maio, Roberto Fico e Giuseppe Conte hanno sponsorizzato il via libera di Beppe Grillo alle larghe intese. Mentre Alessandro Di Battista ha messo nero su bianco la sua contrarietà in un editoriale pesantissimo, con cui ha ripercorso le sentenze sui rapporti fra politica e mafia. Il titolo non lasciava dubbi: "Il curriculum di Berlusconi ci impone di dire No al nuovo governo".

Quindi il clamoroso annuncio dopo i risultati di Rousseau: "Accetto la votazione ma non posso digerirla. Da tempo non sono d'accordo con le decisioni del Movimento 5 Stelle e ora non posso che farmi da parte".

Tra i suoi sostenitori Barbara Lezzi: "Siete voi iscritti al M5s che potete decidere se accomodarvi accanto a Berlusconi, Salvini, Renzi, Calenda e gli altri oppure pretendere che tutto passi dal M5S". E l'ex ministro Danilo Toninelli: "Ho votato No. Per evitare di sedersi al tavolo con certi personaggi che sono tra i motivi per cui è nato il Movimento 5 Stelle".

(Unioneonline/D)
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