"L'ho ribadito oggi al presidente Conte: andiamo subito in Parlamento per prendere atto che non c'è più una maggioranza, come evidente dal voto sulla Tav, e restituiamo velocemente la parola agli elettori".

Lo ha dichiarato Matteo Salvini in una nota, dopo il vertice a Palazzo Chigi.

"Le vacanze - ha aggiunto il leader leghista - non possono essere una scusa per perdere tempo e i parlamentari (a meno che non vogliano a tutti i costi salvare la poltrona) possono tornare a lavorare la settimana prossima, così come fanno milioni di italiani".

Nel pomeriggio, dopo le schermaglie di ieri - andate avanti per tutta la mattinata - e l'incontro al Quirinale, Conte ha ricevuto a Palazzo Chigi i due vicepremier.

E quello leghista è stato chiaro. "Inutile andare avanti a colpi di no e di litigi, come nelle ultime settimane, gli italiani hanno bisogno di certezze e di un governo che faccia, non di signor no. Non vogliamo poltrone o ministri in più, non vogliamo rimpasti o governi tecnici: dopo questo governo (che ha fatto tante cose buone) ci sono solo le elezioni".

Si va dunque verso una crisi di governo agostana, e se Salvini, come i 5 Stelle, esclude un governo tecnico, verso un voto in pieno autunno, entro fine ottobre. Con una manovra che il nuovo esecutivo dovrà varare in tempi brevi, e la spada di Damocle di Bruxelles e dei mercati.

A meno che - cosa molto difficile - 5 Stelle e Pd non decidano di fare lo sgambetto a una destra che già pregusta il prossimo governo a guida Salvini - Meloni. Oggi si sono infatti registrati contatti tra il vicepremier Luigi Di Maio e il presidente della Camera Roberto Fico, i cui rapporti da un po' di tempo non erano proprio idilliaci proprio per via dei continui attacchi dello stesso Fico e Salvini.

"La Lega ha preso in giro il Paese, prima o poi pagherà le conseguenze", tuona Luigi Di Maio. "Noi siamo pronti ad andare al voto, non siamo mai stati attaccati alla poltrona". Il leader pentastellato lancia poi un appello al Parlamento: "C'è una riforma a settembre che riguarda il taglio definitivo di 345 parlamentari. Se riapriamo le Camere per la parlamentarizzazione, a questo punto cogliamo l'opportunità di anticipare anche il voto di questa riforma epocale, che manda a casa 345 vecchi politicanti. Il mio è un appello a tutte le forze politiche in Parlamento: votiamo il taglio di 345 poltrone, poi le elezioni".

"SCHIAVO DEL SISTEMA" - A stretto giro di posta è arrivato il durissimo attacco di Alessandro Di Battista: "Questo politicante di professione manda tutto all'aria per pagare cambiali ai parlamentari terrorizzati dal taglio delle poltrone o agli amici del suocero Verdini che se la fanno sotto per la riforma della prescrizione che entrerebbe a breve in vigore. Il bello è che dirà in Parlamento che non si possono fare queste cose perché quelli del M5S lo trattano male. Spettacolo da vomito di chi si è mascherato da protettore del popolo ma è schiavo del sistema".

"PRONTI ALLA SFIDA" - Anche il segretario Pd Nicola Zingaretti ha commentato una crisi di governo che ormai è nei fatti. "Siamo pronti alla sfida. Nelle prossime elezioni non si deciderà solo il governo, ma anche il destino della nostra democrazia, della collocazione internazionale del Paese. Il Pd chiama a raccolta tutte le forze che intendono fermare idee e personaggi pericolosi. Da subito tutti al lavoro, insieme, per far vincere l'Italia migliore".

"ORA UN GOVERNO SOVRANISTA" - Gongola Giorgia Meloni: "Come sempre sostenuto da Fratelli d'Italia non è possibile dare al Paese il governo di cui ha bisogno insieme al M5S di Di Maio, Fico e Toninelli. Bene la Lega che ne ha preso atto. Ora si torni al voto per dare agli italiani il governo sovranista che alle ultime elezioni europee hanno dimostrato di volere. Un governo che abbia come priorità la difesa dei confini e dell'economia italiani, la riduzione delle tasse e il sostegno a chi crea posti di lavoro", dichiara la leader di Fdi.

(Unioneonline/L)
© Riproduzione riservata