La Regione può anticipare l’assegno di mantenimento al genitore affidatario del minore, in caso di separazione. Lo prevede la proposta di legge in 14 articoli presentata dalla consigliera regionale di Idea Sardegna, Carla Cuccu. 

“Sempre più spesso”, spiega la proponente, “le cronache segnalano lo stato di grande difficoltà economica in cui versano i genitori separati o divorziati affidatari, anche in via condivisa, di figli minori che non riescono ad ottenere l'assegno di mantenimento stabilito dall'autorità giudiziaria”.

Il numero delle denunce, in materia, è in costante aumento. “E l'eventuale condanna non determina il soddisfacimento economico della pretesa”, aggiunge la Cuccu, che fuori dal consiglio regionale è avvocato: i soldi dovuti “a volte possono essere ottenuti  soltanto promuovendo una fin troppo lunga azione civile, sempre che l'obbligato al mantenimento abbia un patrimonio aggredibile”. 

La proposta di legge ha lo scopo di “realizzare un intervento organico a sostegno dei minori affidati, laddove si verifichi un comprovato stato di disoccupazione o sotto-occupazione del genitore affidatario che non riesca ad ottenere, per qualunque motivo, quanto imposto all'altro genitore, sia in sede di provvedimenti temporanei ed urgenti che di sentenza (anche provvisoria), a titolo di mantenimento”.

La Sardegna non sarebbe la prima regione a legiferare in materia. Ci sono i precedenti di Valle d’Aosta, il Friuli-Venezia Giulia e Trento e Bolzano. 

Quest’ultimo provvedimento  è stato impugnato dal Consiglio dei ministri, che contestava la competenza statale esclusiva sui rapporti familiari. “In realtà”, spiega Cuccu, “la Corte costituzionale si è espressa sul tema, confermando la legittimità dell’impostazione della legge perché l'intervento pubblico da parte della Regione viene ricondotto alla nozione di assistenza pubblica, materia certamente di competenza della Provincia autonoma di Bolzano e quindi anche della Regione sarda”.

Lo stanziamento previsto per l’attuazione della legge è di 2.500.000 per il 2023 e altrettanto per il 2024.

L'intervento regionale, si legge nel testo della proposta,  dovrà essere coordinato da un apposito comitato regionale di vigilanza e delegato ai competenti assessorati comunali, che dovranno raccogliere le domande e trasmetterle al comitato regionale entro dieci giorni.

Il beneficiario riceverà un importo pari all'assegno di mantenimento stabilito col provvedimento giudiziale nel caso in cui il genitore affidatario sia privo di reddito o con reddito netto mensile pari o inferiore 1.500 euro. L'erogazione avrà una durata di dodici mesi, ma potrà essere rinnovata per identici periodi. 

(Unioneonline/EF)

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