«Innocenti uccisi perché italiani», «no, perché antifascisti».

Scoppia la polemica sulle parole con cui Giorgia Meloni ha voluto ricordare il 79esimo anniversario dell’eccidio delle Fosse Ardeatine.

«Oggi – ha detto la presidente del Consiglio l'Italia onora le vittime dell'eccidio delle Fosse Ardeatine. Settantanove anni fa 335 italiani sono stati barbaramente trucidati dalle truppe di occupazione naziste come rappresaglia dell'attacco partigiano di via Rasella. Una strage che ha segnato una delle ferite più profonde e dolorose inferte alla nostra comunità nazionale: 335 italiani innocenti massacrati solo perché italiani. Spetta a tutti noi - Istituzioni, società civile, scuola e mondo dell'informazione - ricordare quei martiri e raccontare in particolare alle giovani generazioni cosa è successo in quel terribile 24 marzo 1944. La memoria non sia mai un puro esercizio di stile ma un dovere civico da esercitare ogni giorno».

«È opportuno precisare – la replica del presidente dell’Anpi Gianfranco Pagliarulo – che i 335 martiri erano italiani, ma furono scelti in base a una selezione che colpiva gli antifascisti, i resistenti, gli oppositori politici, gli ebrei. È doveroso aggiungere che la lista di una parte di coloro che, come ha affermato Giorgia Meloni, sono stati barbaramente trucidati dalle truppe di occupazione naziste, è stata compilata con la complicità del questore Pietro Caruso, del ministro dell'interno della repubblica di Salò Guido Buffarini Guidi, del criminale di guerra Pietro Koch, tutti fascisti».

All’attacco anche Nicola Fratoianni: «No, presidente Meloni, 335 persone non furono trucidate dai nazifascisti alle Fosse Ardeatine perché erano italiani. Ma perché erano antifascisti, ebrei, partigiani. Un giorno o l’altro riuscirà a scrivere quella parola? Antifascista».

Anche Pd e Azione stigmatizzano le parole della premier, «rimuovere o distorcere la storia equivale a negarla», dichiara la deputata Daniela Ruffino.

Sergio Mattarella oggi ha reso omaggio alle vittime, seguito dal ministro della Difesa Guido Crosetto. Nell'assoluto silenzio, con molta commozione dei familiari presenti, sono stati scanditi tutti i 335 nomi delle vittime della strage nazista. Sullo schermo i volti in bianco e nero dei martiri. Il silenzio è poi esploso, alla termine della lettura del lungo elenco, in un applauso.

Mattarella, con le altre istituzioni presenti (c’erano anche i presidenti di Camera e Senato), ha deposto una corona di alloro sulla lapide in omaggio ai martiri e, alla conclusione della cerimonia, ha visitato le grotte e il sacrario.

(Unioneonline/L)

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