Appare ormai evidente, in Consiglio Regionale, l'assenza di spazi per arrivare a larghe intese sulla prima Finanziaria di Legislatura da quasi 10 miliardi.

Nel giorno in cui il testo è tornato in Commissione Bilancio per l'esame degli articoli, il clima si è acceso e la distanza fra schieramenti rende oggi pressoché scontato il ricorso al quarto mese di ordinaria amministrazione.

Al tramonto ogni trattativa, vincolata alla rinuncia della minoranza ai dieci giorni, previsti da regolamento, per predisporre la relazione.

La Manovra dovrebbe, così, entrare in aula nella seconda settimana di aprile e il Consiglio potrebbe quindi riunirsi prima per approvare il ricorso a un altro mese di esercizio provvisorio.

«Dopo aver respinto la nostra proposta di esaminare la Finanziaria 2025, come primo provvedimento dell'anno, privilegiando la legge di commissariamento dei direttori generali delle Asl, il centrosinistra vorrebbe che la minoranza accordasse tempi brevi per l'approvazione della Manovra. Se stiamo arrivando al quarto mese di bilancio provvisorio la responsabilità è esclusivamente di Giunta e maggioranza», sottolineano Paolo Truzzu e Fausto Piga, capogruppo e vice del partito della premier Meloni.

«Non vediamo nemmeno - aggiungono - la disponibilità ad accogliere le richieste dei portatori d'interesse e a ragionare su alcuni temi prioritari, perciò i tempi per l'approvazione saranno inevitabilmente lunghi».

«Mesi di ritardo per una Finanziaria di ordinaria amministrazione, che si sarebbe potuta approvare a gennaio – afferma Piga – Tutti i portatori di interesse, durante le audizioni in commissione, hanno fatto legittime richieste, rimaste inevase, e serve tempo per tradurle in proposte. Anche perché, entrando nel dettaglio della Manovra, non ci sono adeguate risorse per gli enti locali, per la sanità, soprattutto per abbattere le liste d'attesa, per l'istruzione, l'agricoltura e i trasporti».

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