Domani, giovedì 13 ottobre, le sedute a Montecitorio e Palazzo Madama per l’elezione dei presidenti delle Camere, primo adempimento per avviare i lavori e la legislatura. Alle 10 la convocazione dei deputati, alle 10.30 quella dei senatori.

Solitamente la prima fumata bianca arriva al Senato, dove basta la maggioranza assoluta. Per la Camera invece bisogna attendere qualche giorno, a Montecitorio infatti nei primi tre scrutini serve la maggioranza dei due terzi, poi si passa a quella assoluta.

E già c’è un accordo nel centrodestra, fa sapere il senatore di FdI Giovanbattista Fazzolari: “Sulle presidente di Camera e Senato non ci sono problemi, un accordo c’è”.

I NOMI

Al Senato il favorito è La Russa di Fratelli d’Italia, se la gioca anche il leghista Roberto Calderoli mentre resta nelle retrovie Annamaria Bernini di Forza Italia. Alla Camera, se il presidente del Senato non dovesse essere un leghista, il nome più accreditato è quello di Riccardo Molinari, anche perché l’altro papabile – Giorgetti – potrebbe finire nel governo. Un altro nome ricorrente è quello di Antonio Tajani di Forza Italia.

IL GOVERNO

Anche sulla squadra dei ministri, continua Fazzolari, “non ci sono particolari criticità con Lega e Forza Italia, neanche sul nome di Ronzulli”.

Oggi c’è un nuovo vertice tra gli alleati a Roma: “Con Silvio Berlusconi e Matteo Salvini ci vedremo più tardi, sono ottimista”, ha detto Giorgia Meloni arrivando negli uffici del suo Gruppo alla Camera. “Mi pare che le cose vadano bene, lavoriamo e saremo pronti, non possiamo perdere tempo perché la situazione dell’Italia non è facile”, ha aggiunto confermando la previsione di Salvini, ovvero che già giovedì sarà eletto il presidente del Senato.

Il leader della Lega ha intanto convocato alle 16 il consiglio federale del partito.

(Unioneonline/L)

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