Il monito vale per tutti. Politici e non. Da Cagliari lo ha lanciato Luigi Sbarra, il segretario nazionale della Cisl sbarcato nel capoluogo dell’Isola per il Consiglio regionale dell’Ust, l’Unione sindacale territoriale. «Sulla transizione energetica non ci possono essere scelte calate dall’alto: ci sono 210mila firme per una proposta di legge contro la speculazione, contro i signori del vento».

Dunque, la Cisl nazionale si schiera apertamente sul dibattito delle rinnovabili, culminato a giugno con l’assegnazione alla Sardegna dei 6,2 gigawatt. Una quota stabilita del decreto di Pichetto Fratin, approvato anche dalla presidente Alessandra Todde. I territori si sono mobilitati attraverso i Comitati. Sull’onda della proposta, con il sindaco di Orgosolo, Pasquale Mereu, nelle vesti di promotore, è nata la Pratobello 24, la legge di iniziativa popolare. Sarebbero bastate 10mila firme per far arrivare il testo normativo in Consiglio regionale. Le sottoscrizioni hanno superato invece quota 210mila (al netto del fatto che la maggioranza ha deciso di dare la precedenza al ddl 45 sulle aree idonee).

In questo solco si inserisce Sbarra, che sulla transizione energetica ha sottolineato ancora: «Attraverso il dialogo, il confronto, la coesione sociale, bisogna portare avanti una discussione che tenga in equilibrio il tema dello sviluppo delle rinnovabili con le esigenze, la tutela dell'ambiente, con gli interessi del territorio». Il numero uno della sigla confederale ha calato il ragionamento sulla Sardegna all’interno del contesto nazionale richiamando la necessità di portare avanti «una nuova prospettiva di politica energetica rivolta al sistema delle imprese e alle famiglie». Per Sbarra, nell’Isola «bisogna creare anche le condizioni perché possa arrivare il gas metano», considerato la strada per «ridurre il peso e il costo dell’energia sui territori».

Sbarra ha preso posizione, in maniera nettissima, anche sull’ultima vertenza di Portovesme. «Una partita molto insidiosa, difficile, che stiamo sostenendo anche nel rapporto col Governo nazionale per costruire le condizioni affinché Glencore continui a rimanere in Sardegna e ad assicurare la continuità produttiva e la tutela dei posti di lavoro. Non possiamo assolutamente perdere la filiera dello zinco, del piombo, anche se in questi anni è stata molto ridimensionata: sono comparti importanti e decisivi non solo per la tenuta industriale dell’Isola ma anche nella dimensione nazionale». Per il numero uno della Cisl «bisogna costruire le condizioni di una grande alleanza tra le istituzioni locali, regionali e nazionali ed impegnare Glencore a presentare un piano industriale che confermi l'attività produttiva nello stabilimento e che assicuri la tutela e la salvaguardia dei posti di lavoro. Ci sono aspetti anche legati a possibili riconversioni. Siamo aperti e disponibili a discutere. Una cosa non accetteremo, che si ponga fine a questa realtà industriale».

Il segretario della sigla confederale ha poi spiegato le ragioni per le quali la Cisl ha deciso di non aderire allo sciopero nazionale contro la Manovra 2025, una mobilitazione programmata da Cgil e Uil per il 29 novembre. ««Noi rispettiamo le scelte degli altri sindacati anche se non le condividiamo e pretendiamo analogo rispetto verso la Cisl - ha detto Sbarra -. Oggi abbiamo una legge di bilancio che nasce in una situazione difficile, anche dai nuovi vincoli del patto di stabilità, ma recepisce molte delle nostre richieste, con un’impostazione attenta ai redditi medi e popolari di lavoratori e pensionati, alle esigenze delle famiglie, al sostegno alla natalità, alle istanze di giovani e donne in cerca di occupazione. Si stanziano risorse per rinnovare i contratti pubblici, per rafforzare la dotazione finanziaria del Fondo Sanitario Nazionale, si prorogano per tre anni le misure di detassazione del salario di risultato e i fringe benefit. Perché non dovremmo intestarci queste nostre conquiste sindacali e lasciarle alla politica?».

Intanto i lavori del Consiglio generale dell’Ust si sono conclusi con l’elezione di Giuseppe Atzori, 59 anni, cagliaritano, che prende il posto dell’uscente Mimmo Contu, arrivato alla pensione. Affiancheranno Atzori nella segretaria Valeria Picciau e Gimmi Uda. È intervenuto anche il segretario regionale Pierluigi Ledda, che ha detto: «Anche in Sardegna è necessaria una nuova stagione di investimenti e di crescita. Sviluppo, coesione e tenuta dei servizi sono una stella polare, che ci vede impegnati e protagonisti, rafforzando il confronto e il dialogo con la Regione e a cascata con tutte le amministrazioni, per migliorare le condizioni delle comunità e dei territori».

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