Tre liste escluse in Sardegna in vista delle elezioni politiche del 25 settembre.

Si tratta dei Gilet Arancioni, la prima formazione politica ad avere presentato le liste a Cagliari, e del Partito animalista: l'esclusione è legata all'insufficienza di firme. La comunicazione è stata data ai diretti interessati dall'ufficio elettorale della Corte d'appello di Cagliari.

Escluso anche il Partito Comunista italiano. Lo conferma il segretario regionale Davide Meloni che ha ricevuto ieri sera la notifica che evidenziava l'insufficienza delle firme: 716 certificate a fronte di 750 necessaria per potersi presentare non avendo un rappresentante in Parlamento.

“È una legge elettorale che va cambiata perché costringe i piccoli partiti a fare i salti mortali, oltretutto in periodi di vacanza come questo. Sicuramente presenteremo ricorso". 

I candidati della lista Pci nell'Isola erano sei, quattro alla Camera e due al Senato, con doppia candidatura per tutti nell'uninominale e nel plurinominale.

In tutta Italia poi è stata ricusata la lista "Referendum e democrazia" di Marco Cappato, per effetto della presentazione delle firme digitali e non cartacee e che non era già entrata nel computo dei 149 candidati (176 per effetto delle doppie candidature) per i 16 posti disponibili per i sardi in Parlamento.

In questo momento i candidati ammessi sono dunque 128. Ora gli esclusi potranno presentare ricorso, entro oggi, all'ufficio centrale della Corte di cassazione. 

(Unioneonline/l.f.)

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