Grandi ascolti (10 milioni in tv, 2 milioni sui social) per il discorso di fine anno del presidente della Repubblica, trasmesso la sera del 31 dicembre a reti unificate.

Un discorso, quello di Sergio Mattarella, lodato da più parti, anche dagli esponenti del governo Lega-5Stelle.

"Più sicurezza, più lavoro, più attenzione agli ultimi, diritto alla salute, allo studio e ad uno sport sano e civile, un'Europa diversa più attenta ai cittadini e non più schiava della finanza e delle multinazionali. Condivido le riflessioni del Presidente e le faccio mie, col lavoro che ho già fatto e quello che farò nei prossimi mesi", il commento di Matteo Salvini.

"L'attenzione a chi è più debole, l'importanza del lavoro e della sicurezza sono temi che, come Governo, continueremo a portare avanti", ha fatto eco Luigi Di Maio.

Eppure, tra le righe del discorso del Capo dello Stato, non è difficile leggere moniti, per non dire frecciate, proprio all'esecutivo giallo-verde.

Abbiamo provato a estrapolarle.

I SOCIAL - "Siamo nel tempo dei social, in cui molti vivono connessi in rete e comunicano di continuo cià che pensano e anche quel che fanno nella vita quotidiana", ha esordito il presidente, ricordando che il messaggio in tv del Capo dello Stato è una tradizione consolidata risalente a De Gasperi. Una semplice constatazione, la sua, o una frecciatina ai big della politica (Salvini e Di Maio in primis) che tendono a fare eccessivo uso di Facebook, Twitter e co. per veicolare i loro messaggi? Sia come sia, la sostanza è chiara: la politica non si può fare solo e soltanto in rete.

Salvini, in un video sui social, esprime apprezzamento per le parole di Mattarella
Salvini, in un video sui social, esprime apprezzamento per le parole di Mattarella
Salvini, in un video sui social, esprime apprezzamento per le parole di Mattarella

LA SICUREZZA - Salvini e la Lega hanno poi preso atto con soddisfazione del fatto che l'inquilino del Colle abbia parlato di "sicurezza". Ma Mattarella ne ha parlato dandone una definizione precisa, che non corrisponde (e anche questo appare voluto) a quella dell'ex Carroccio. "La vera sicurezza - ha detto il Capo dello Stato - si realizza con efficacia preservando e garantendo i valori positivi della convivenza". Come a dire: non solo legittima difesa e porti chiusi.

BUONISMO - Mattarella ha anche provato a ridare accezione positiva all'aggettivo "buonista", spesso utilizzato dal ministro dell'Interno per definire chi è favorevole all'accoglienza dei migranti. Il presidente della Repubblica ha infatti auspicato la riscoperta proprio dei "buoni sentimenti", come "felicità" e "amicizia", che non devono essere qualcosa appannaggio solo dei bambini, ma anche del mondo degli adulti.

ONORE AI VOLONTARI - Altra frecciata al governo, in questo caso neanche troppo velata, è quelle sferrata dal Capo dello Stato quando ha parlato di volontariato. Mattarella ha citato l'esempio positivo dei "tanti volontari intervenuti nelle catastrofi naturali a fianco dei Corpi dello Stato", che rappresentano "l'Italia che ricuce e che dà fiducia". Un'Italia, ha detto il presidente, che non può dunque essere soggetta ad alcuna "tassa sulla bontà". Riferimento evidente al raddoppio dell'Ires per le associazioni no profit, inserito nella Manovra, tra le polemiche, e su cui il governo ha poi fatto dietrofront.

GLI ULTRAS - Mattarella ha poi condannato gli ultras, "estremisti travestiti da tifosi, che alimentano odio settario, di discriminazione, di teppismo". Un richiamo ai tragici fatti di Inter-Napoli. E, chissà, forse anche al ministro dell'Interno, che pochi giorni degli scontri di Milano prima era apparso in una poco opportuna foto con un capo ultras.

Mattarella durante il discorso (Ansa)
Mattarella durante il discorso (Ansa)
Mattarella durante il discorso (Ansa)

LA MANOVRA - Il presidente ha poi bacchettato il Governo per aver costretto il Parlamento ad approvare la legge di bilancio in fretta e furia. Non lo ha fatto con parole esplicite, ma il senso del suo pensiero è chiaro: si è arrivati al voto in Parlamento in extremis a causa del "mancato rispetto di norme liberamente sottoscritte" e dunque "la grande compressione dell'esame parlamentare e la mancanza di un opportuno confronto con i corpi sociali richiedono adesso un'attenta verifica dei contenuti del provvedimento".

LE ELEZIONI EUROPEE - Il 2019 sarà anche l'anno delle elezioni europee. E Mattarella ha già avvisato: nessuno si provi a mettere in dubbio il legame dell'Italia con l'Ue, come fatto in passato dalle forze che compongono la maggioranza giallo-verde. Il posto dell'Italia, ha detto il presidente, è in Europa. "La dimensione europea è quella in cui l'Italia ha scelto di investire e di giocare il proprio futuro. E al suo interno dobbiamo essere voce autorevole".

I MILITARI - Mattarella ha poi preso posizione su una delle proposte emerse in queste settimane dall'area pentastellata per risolvere il problema delle condizioni pessime delle strade di Roma: utilizzare i miltari per rimetterle in sesto. Il Capo dello Stato, ricordando l'importanza degli uomini e delle donne che servono nelle forze armate, ha parlato in maniera chiara: "La loro funzione non può essere snaturata, destinandoli a compiti non compatibili con la loro elevata specializzazione".

GLI AUGURI AGLI IMMIGRATI - Infine, gli auguri. Oltre che agli italiani e a papa Francesco, anche ai "cinque milioni di immigrati che vivono, lavorano, vanno a scuola, praticano sport nel nostro Paese". Immigrati spesso e volentieri messi in secondo piano dalle forze al governo, sempre facili allo slogan "prima gli italiani".

(Unioneonline/l.f.)

IL CONTRO-MESSAGGIO DI GRILLO:

© Riproduzione riservata