Dimensionamento, è la volta buona per l’approvazione di una legge sulla scuola tutta sarda. Il tempo adesso c’è: è stato guadagnato grazie alla “strategia” adottata da questa parte del Tirreno contro le decisioni di Roma, che prevedevano un taglio lineare delle autonomie scolastiche senza badare alle reali esigenze di un territorio complesso e articolato come quello isolano. 

In sintesi: secondo le previsioni governative, basate su parametri asettici,  in Sardegna entro il 2027 dovranno esistere solo 220 autonomie. Un obiettivo da raggiungere attraverso cancellazioni progressive. L’Isola, a questo giro, ne avrebbe dovuto eliminare nove. Ma l’assessorato all’Istruzione di Ilaria Portas ha presentato un piano che prevedeva solo la riduzione di sei, sostenendo – anche con il supporto della commissione Cultura del Consiglio regionale, presieduta da Camilla Soru (Pd) – che i calcoli dello Stato si basassero su dati sbagliati sul numero di studenti. 

Si prospettava uno scontro istituzionale. Invece oggi è stato pubblicato un decreto ministeriale che sembra aprire a una maggiore tolleranza, con la concessione di autonomie aggiuntive. 

Un tecnicismo, che in Sardegna diventa sostanziale: «Ora ci sono i margini per agire su un dimensionamento ridotto, anche in accordo con territori che lo hanno richiesto», spiega Soru, «ma soprattutto  abbiamo un anno di tempo per approvare una legge organica sulla scuola, una norma sarda che tenga conto delle specificità territoriali, che non sono certo quelle del Lazio o del Veneto». 

Le bocce che stavano per travolgere l’Isola, le sue scuole  e i suoi ragazzi sono state bloccate: «Il risultato è stato raggiunto grazie all’azione dell’assessora Portas, che ha intavolato il braccio di ferro con il Ministero, con il supporto della commissione Cultura. Ma non dobbiamo restare fermi», prosegue Soru, «la questione scuola deve entrare prepotentemente all’ordine del giorno della commissione nazionale Insularità, che deve lavorare in sinergia con Giunta e Consiglio regionale. Quello dell’istruzione è un tema che non può passare in secondo piano». 

(Unioneonline/E.Fr.)

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