All'assemblea annuale della Coldiretti, a Roma, il vicepremier Luigi Di Maio si schiera contro il trattato di libero scambio tra Canada e Unione europea (Ceta - Comprehensive Economic and Trade Agreement), entrato in vigore in forma provvisoria il 21 settembre dello scorso anno e in fase di ratifica da parte dei Paesi dell'Ue.

L'accordo commerciale, approvato dal Parlamento europeo nel 2017, riguarda beni, servizi e investimenti e prevede un abbattimento dei dazi doganali e la tutela di prodotti agroalimentari, tema caro all'associazione di categoria.

"Il Ceta dovrà arrivare in aula per la ratifica e questa maggioranza lo respingerà", ha fatto sapere il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico.

Il leader 5 Stelle ha poi aggiunto: "Se anche uno solo dei funzionari italiani che rappresentano l'Italia all’estero continuerà a difendere trattati scellerati come il Ceta, sarà rimosso".

Sul caso è intervenuto anche il ministro dell'Economia Giovanni Tria, che ha frenato: "Non ho seguito il dossier", ha fatto sapere l'esponente dell'esecutivo Conte, "è sempre bene avere degli accordi commerciali, bisogna vedere come si fanno e il contenuto. Siccome non ho studiato il contenuto e i particolari, in genere il diavolo sta nei dettagli quindi non so se, come è concepito, c'è qualcosa che va o non va".

Una posizione non condivisa invece dal presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, secondo cui non ratificarlo sarebbe "un grave errore": "All'Italia conviene il Ceta perché siamo un Paese ad alta vocazione all'export e attraverso l'export creiamo ricchezza".

(Unioneonline/F)
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