Al termine del Consiglio dei ministri di oggi, Palazzo Chigi ha diramato una nota in cui si dice che l’Italia, nel contesto delle determinazioni in ambito Nato, “ha attivato interlocuzioni tecniche con singoli Paesi alleati, maggiormente esposti sul fianco est, al fine di verificare la possibilità di attivare ulteriori iniziative con caratteristiche simili alla missione già operativa in Lettonia, anche in termini di personale impiegato". 

Con riferimento alla grave crisi in Ucraina, le decisioni prese insieme agli alleati “includono l'attivazione di una serie misure relative al rafforzamento della postura militare, a fronte della grave situazione di crisi in atto. In particolare – prosegue la nota -, al fine sia di rassicurare gli alleati più esposti sul fianco est dell'Alleanza, che di svolgere un'azione di deterrenza nei confronti della Russia, il Consiglio Atlantico ha ribadito il potenziamento del dispositivo di forze dispiegato dalle nazioni nel contesto delle operazioni Nato già attive, e la disponibilità di un contingente di forze in elevata prontezza che gli alleati mettono a disposizione per affrontare le situazioni di crisi, quale quella attuale". 

È stata, inoltre, innalzata la prontezza delle unità di rinforzo (Immediate Follow-on Forces Group-IFFG), nella misura di 2.000 unità, nel caso si debba ulteriormente rafforzare il dispositivo su richiesta della Nato, o assicurare la rotazione delle forze ad alta prontezza (VJTF).

Prevista poi la cessione alle autorità governative dell'Ucraina, a titolo gratuito, di mezzi e materiali di equipaggiamento militari non letali, rendendo disponibili equipaggiamenti per la protezione individuale per i militari ucraini e materiali per lo sminamento umanitario a favore della popolazione civile.

(Unioneonline/s.s.)

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