Un documento programmatico non lungo e con pochi punti principali. A scriverlo sarà un gruppo di lavoro di cui faranno parte circa trenta persone, più o meno due per ogni sigla presente al tavolo del campo largo. Oggi al terzo appuntamento nella sede del Pd in via Emilia si è discusso proprio di questo.

«È stata una riunione molto densa di contenuti - ha spiegato Francesco Agus, capogruppo dei Progressisti in Consiglio regionale - abbiamo ribadito che considerare scontati i temi del programma è un errore. Il centrosinistra nelle sue stagioni di governo, su sanità e urbanistica in particolare, non ha avuto idee monolitiche e solide. Stavolta serve qualcosa di diverso».

«C’è un buon clima che ci fa ben sperare - ha detto il segretario Dem Piero Comandini - L’obiettivo è che questa grande coalizione che stiamo costruendo possa governare la Sardegna per i prossimi dieci anni. Questa è una coalizione che dà molto valore al programma, per vincere le elezioni serve un programma rivoluzionario che costruiremo dal basso».

E il nome del candidato? Poco prima dell’incontro il coordinatore del M5S Ettore Licheri ha spiegato che «serve il miglior interprete del programma, non abbiamo leader né figure carismatiche, io credo che le forze progressiste debbano portare un progetto di ricostruzione sociale ed economica della nostra isola, piuttosto che puntare su una faccia da presentare ai sardi». E poi, «sarà fondamentale il programma, si vincerà con il programma. Una cosa dev'essere chiara: questo è un tavolo politico, non elettorale. La mia prima preoccupazione è che non si spacchi per vincere abbiamo bisogno davvero di tutti, poi arriverà anche il nome».

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