Regione, il caso Todde in maggioranza. A rischio l’approvazione rapida della Finanziaria
Donzelli (FdI): «Come può governare chi non è capace di presentare i rendiconti?». I deputati pentastellati: «Decadenza? Provvedimento abnorme»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Rischio paralisi in Consiglio regionale per caso Todde. Si teme lo slittamento del via libera alla manovra finanziaria. Dopo la pausa festiva sono in programma una serie di incontri in maggioranza per cercare una soluzione a una partita delicata sotto il profilo giuridico e politico. Sullo sfondo la polemica senza esclusione di colpi tra opposti schieramenti. «Chi non è capace di presentare i documenti per la propria campagna elettorale difficilmente può governare una Regione, c'è un tema di credibilità della classe dirigente». Così Giovanni Donzelli, responsabile dell'organizzazione del partito di Fratelli d'Italia, a proposito delle contestazioni sulle spese elettorali mosse ad Alessandra Todde dal Collegio di garanzia della Corte d’Appello di Cagliari, che ha anche trasmesso al consiglio regionale della Sardegna gli atti per la sua decadenza dall'incarico della governatrice.
«Voglio sperare – aggiunge Donzelli in una dichiarazione a La Stampa – che coloro che si professano i campioni della moralità e della trasparenza non vogliano forzare le norme democratiche per salvare la poltrona».
Anche le altre forze di centrodestra attaccano Todde e la sua maggioranza e alcuni, come il leader della Lega Matteo Salvini, auspicano in un ritorno al voto quanto prima: «Spero che i sardi, se le accuse saranno confermate, possano tornare a votare il prima possibile per riavere un presidente che rispetta le regole che valgono per tutti», ha affermato il segretario della Lega.
Dal canto proprio, il Movimento 5 Stelle fa quadrato attorno alla governatrice. Secondo Alfonso Colucci, deputato pentastellato molto vicino a Giuseppe Conte, l’ordinanza-ingiunzione che chiede la decadenza di Todde è un «provvedimento sbagliato, abnorme, illegittimo».
«Devono esserci due presupposti, tassativi e tipici, per la decadenza – sottolinea Colucci in una intervista a La Stampa: – il primo è avere superato di oltre il doppio il limite delle spese elettorali consentite. Ma proprio il collegio di garanzia dichiara che quel limite non si applica al candidato presidente. Il secondo presupposto è la mancata presentazione del rendiconto. Ma a pagina 5 del provvedimento stesso viene spiegato che non è contestata questa mancata presentazione. Dunque già dalla lettura del provvedimento si evince la contraddittorietà e l'inconsistenza giuridica della decadenza», conclude Colucci.
Difende Todde anche Vittoria Baldino, altra deputata del M5S: «Le questioni – ha dichiarato a Repubblica – che vengono sollevate non presuppongono la decadenza. Lei è stata eletta, sta lavorando bene e continuerà a farlo. Infastidiscono invece i commenti del centrodestra. Proprio loro che attaccano la magistratura quando ci sono casi che riguardano i loro esponenti? E ora chiedono le dimissioni di chi non ha ricevuto finanziamenti da centri di potere come fanno loro. Proprio perché non ha voluto finanziamenti da terzi, Alessandra non ha nominato il mandatario».
(Unioneonline/l.f.)