Angelo Bonelli, portavoce di Europa Verde, è in visita stamattina a Sassari a partire dal centro storico. «Vengo qui senza scorta al contrario del ministro Salvini che è sempre seguito da un plotone di polizia».

Il deputato, accompagnato dai vertici regionali del partito, risponde all'ipotesi del ministro delle Infrastrutture sull'uso della Brigata Sassari al centro. «A chi l'ha chiesto? A se stesso credo, visto che governa. E allora c'è un problema di dissociazione politica di non poco conto».

Bonelli attraversa via San Donato e le altre aree critiche cittadine, tra pericolo sociale e degrado. «Ci sono due questioni: potenziare le attività di polizia sul territorio ma anche risolvere un problema molto serio di riqualificazione urbana, e di rifar vivere una città in una zona dove è totalmente morta. È un delitto ed è totalmente inaccettabile». Poi il discorso su quanto accade al governo. «A livello nazionale esiste un mercimonio inaccettabile con la Meloni che prende il premierato dando a Salvini in cambio l'autonomia differenziata, una misura che mette in ginocchio i paesi del sud e li rende più poveri».

Tra pochi giorni ci saranno le regionali. «Il voto in Sardegna serve non solo per liberare l'isola dalla mala gestione della giunta Solinas ma anche per dare una risposta molto forte a questo mercimonio». Il discorso si sposta sulle prospettive energetiche. «Lo sanno i cittadini sardi che la destra vuole mettere una centrale nucleare in ogni regione, quindi anche qua? I sardi hanno pagato l'energia il 108 % in più nonostante la producano e la diano agli italiani. È ingiusto dal punto di vista sociale ed economico».

Resta l'ipotesi rinnovabili che però stanno ricoprendo con gli impianti fotovoltaici l'isola. «Bisogna impedire la speculazione, però dobbiamo dire che le rinnovabili servono per fermare il petrolio e il gas che hanno aumentato le bollette e fatto fare extraprofitti per 70 miliardi ad Enel, Eni e altri. Serve una programmazione».

Bonelli ribadisce il no al rigassificatore di Porto Torres. «Siamo contrari ai rigassificatori perché pongono un modello energetico che porterà l'Italia a essere dipendente dal gas, una volta algerino una volta dal Qatar».

All'inizio della giornata l'incontro con padre Tore Sanna, frate guardiano della chiesa di Santa Maria di Betlem, in parte inagibile a causa di lavori che latitano. «Quando le istituzioni non cooperano tra loro succede questo. Bravo il frate guardiano a perseverare ma il problema è che c'è un aggravio di costi. Ne parlerò con il ministro dei Beni culturali Sangiuliano. Bisogna accelerare i lavori ma anche trovare le risorse».

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