Acquisizione Punta Giglio, Fratelli d'Italia: «Operazione fumosa»
Richiesta di chiarimenti sull’operazione del ComuneL’acquisizione dei terreni di Punta Giglio? «Una operazione monca e fumosa». Ad Alghero il coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia, Marco Di Gangi, e il capogruppo Alessandro Cocco commentano così l’acquisto da parte del Comune dei 200 ettari di proprietà di Borgosesia. «Benché l'assessore Daga non manchi mai di descrivere anche la più ordinaria delle attività con termini sensazionalistici, l’operazione di acquisto di terreni siti a Capo Caccia e Punta Giglio è un’azione nei confronti della quale non siamo pregiudizialmente contrari», tengono a precisare.
«Che il Comune ottenga la piena disponibilità di un’importante porzione del proprio paesaggio è potenzialmente una buona notizia e può contribuire al rafforzamento dell’Azienda Parco», proseguono da Fratelli d’Italia aggiungendo anche che «sul piano procedurale mancano il progetto di intervento redatto dal Parco, la quantificazione dei futuri costi di manutenzione delle aree, una valutazione da parte dell’Osservatorio del Mercato Immobiliare e perfino una formalizzazione delle trattative portate avanti con i proprietari privati dei terreni».
Infine dubbi sulla cifra spesa. «I terreni non sono esclusiva proprietà di privati, poiché alcune parti sono di proprietà della Regione Sardegna. Per questo motivo soprattutto è inspiegabile perché l’assessore Daga non abbia contattato l’assessore regionale Spanedda per far sì che fosse proprio la Regione ad acquisire i terreni, da affidare poi alla gestione del Parco. Con 400mila euro il comune di Alghero potrebbe tranquillamente completare i lavori presso la piscina comunale coperta o, in alternativa, realizzare il progetto per la palestra geodetica di Via XX Settembre. Si sceglie invece di disperdere queste risorse in un’operazione che se non ci vede contrari per motivi di tutela del territorio, certamente ci impensierisce per i metodi con cui è stata condotta e che infatti hanno generato non poche tensioni in maggioranza. Oggi, anche alla luce di queste dinamiche, diventa urgente arrivare all’adozione definitiva del Piano del Parco», chiudono Marco Di Gangi e Alessandro Cocco.