G ià prima dell’invasione russa dell’Ucraina, l’inflazione stava riprendendo quota e aveva toccato il 4,8%, ai suoi massimi da un quarto di secolo, con i rincari dell’energia che avevano raggiunto il 103%.

La rilevazione Istat per il mese di gennaio, infatti, aveva segnalato una forte accelerazione che non si registrava da aprile 1996. Secondo l’Istituto di Statistica, si sarebbe arrivato al +5,6% a fine 2022, a fronte di un +3,9% dello scorso mese di dicembre. E continuavano ad essere i beni energetici a trainare l’aumento dei prezzi.

E di conseguenza a spegnere le speranze che l’inflazione nei primi mesi dell’anno fosse solo una fiammata passeggera.

L’aumento di energia e gas da +29,1% del dicembre 2021 è saltata a +38,6% su base annua del mese di gennaio 2022. Da sole, le tariffe dell’energia elettrica hanno segnato in un anno un aumento del 103,4%. Gas di città e gas naturale sono cresciuti dell’86,5%. A questi si aggiungono i beni alimentari cresciuti del 3,4% in un anno con l’exploit di frutta e verdura, aumentate rispettivamente del 5 e del 13,5%.

Come si spiega questo improvviso e vertiginoso aumento dell’inflazione? Ciò accade sempre in una situazione di squilibrio tra domanda aggregata (l’insieme dei beni e servizi domandati dai consumatori e dagli investitori) e offerta aggregata degli stessi beni e servizi. Lo squilibrio, e quindi l’aumento dei prezzi, si può verificare in due modi: perché c’è eccesso di domanda aggregata (si domandano più beni e servizi di quanti il sistema economico sia in grado di produrre), oppure perché aumentano i costi di produzione (dei salari e/o delle materie prime impiegate) dato il livello della stessa produzione. In quest’ultimo caso si parla di inflazione per spinta dei costi, che è esattamente ciò che sta succedendo già dall’inizio dell’anno, ma che è destinata a subire una fortissima accelerazione dopo l’invasione dell’Ucraina da parte di Putin, soprattutto per l’effetto diretto esercitato sull’indice dei prezzi dell’aumento improvviso e vertiginoso del costo dell’energia.

Dopo l’invasione dell’Ucraina da parte di Putin, c’è un’ondata d’inflazione di guerra. Nei giorni immediatamente successivi, la tensione geopolitica ha fatto salire il prezzo del gas naturale del 30,5% in poche ore, così come sono saliti i prezzi di tutte le materie prime. Peraltro, essendo la Russia il maggior fornitore europeo di gas, il timore di un taglio alle vendite come reazione alle sanzioni di Usa e Ue ha fatto subito volare le quotazioni del metano di oltre il 51%, a 135 euro per megawattora. Meno marcato il rialzo del petrolio, di cui Mosca è il terzo esportatore mondiale con 10 milioni di barili al giorno, ma la tensione geopolitica sta facendo salire il prezzo di tutte le materie prime essenziali: il gas naturale è rincarato del 3,4%, il Brent del 3%, il grano del 9%.

Draghi ha illustrato in Parlamento la nuova strategia energetica dell’Italia per affrancarsi dal gas russo. Una realpolitk che vuole liberarsi dalle pastoie burocratiche e non esita a ipotizzare la riapertura delle centrali a carbone. Se accadesse, ci guadagnerebbero quelle sarde di Portovesme e Fiumesanto, che continuerebbero a produrre anche dopo il 2025, data altrimenti prevista per la loro chiusura. Si tratta quindi di snellire le procedure per arrivare più spediti all’obiettivo delle rinnovabili, che però non si risolverà in tempi brevi: perciò il gas resterà essenziale come combustibile di transizione.

Nei tempi brevi, secondo Draghi, esistono le alternative per liberarsi dalla dipendenza del gas russo: estrarre più gas italiano e «rafforzare il corrid oio sud a scapito delle altre importazioni», che significa puntare sul Tap, il gasdotto che collega la Puglia all’Azerbaijan (bypassando la Russia); sul Greenstream, il gasdotto proveniente dalla Libia, che lungo 520 km arriva a Gela; e sul TransMed (lungo 2 mila km), che collega il nostro Paese all’Algeria, attraversando la Tunisia fino a Mazara del Vallo. Ad oggi, infatti, l’Algeria è il nostro secondo esportatore di gas, subito dopo la Russia.

Università di Cagliari

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