Patrick George Zaky è stato trasferito da una prigione di Mansoura, sua città natale sul delta del Nilo, al famigerato complesso carcerario del Cairo, quello di Tora.

Il suo dossier rimane nell'ambito della "sicurezza dello Stato" egiziana: i suoi legali non sanno fornire una spiegazione del trasferimento o ipotizzare cosa possa implicare per lo studente egiziano dell'università di Bologna arrestato il mese scorso per propaganda sovversiva.

L'udienza per il probabile secondo rinnovo di altri 15 giorni della custodia cautelare in carcere resta comunque fissata per domani: non più però al Palazzo di Giustizia di Mansura bensì a quello del Cairo, sede principale della Procura dell'Alta corte della sicurezza dello Stato.

Tora include quattro prigioni, un ospedale militare e un carcere di massima sicurezza noto come "Lo Scorpione", oggetto di denunce e critiche da parte di organizzazioni per la difesa dei diritti umani.

Gli avvocati di Patrick non sono riusciti ad apprendere in quale sezione sia stato rinchiuso.

Il legale della famiglia, Walid Hassan, ha escluso comunque che il 27enne sia già stato classificato come "detenuto politico".

Oltre alla "diffusione di notizie false", Zaky è accusato anche di "incitamento alla protesta" e "istigazione a crimini terroristici".

(Unioneonline/F)
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