Scontri in piazza, morti e feriti.

Quella che in Venezuela avrebbe dovuto essere una consultazione democratica per gettare le basi del futuro del Paese è diventata la più violenta battaglia della guerra civile in corso ormai da mesi.

Nel corso delle votazioni per eleggere l'assemblea chiamata, negli intenti del presidente Nicolas Maduro, a riscrivere la Costituzione, si contano non meno di 8 vittime, tra cui un candidato e due adolescenti, di 13 e 17 anni.

Il primo è stato raggiunto in casa dai suoi aguzzini, i secondi sono stati colpiti da proiettili nel corso delle sanguinose proteste scoppiate a Caracas e in altre località.

Più pesante il bilancio diffuso dal leader dell'opposizione Henrique Capriles, secondo cui i morti sarebbero invece una quindicina.

Nel frattempo, i portavoce dell'opposizione segnalano la scarsa partecipazione al voto.

"Solamente un milione e mezzo di elettori si è recato ai seggi", ha detto il presidente del Parlamento, Julio Borges. Sottolineando come il sostegno a Maduro sia ormai "pari a zero".

Quando ancora non sono stati diffusi risultati ufficiali, inoltre, il governo argentino ha già annunciato che le elezioni venezuelane sono "illegali" e ha avvertito che non riconoscerà il risultato delle urne.

Gli Usa, invece, avvertono che il Paese centroamericano è "sull'orlo della dittatura" e paventano nuove e più pesanti sanzioni.

IL PRESIDENTE MADURO FESTEGGIA:

(Redazione Online/l.f.)

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