Sprint finale per decidere chi sarà il prossimo presidente degli Stati Uniti.

SI vota il 3 novembre e i due candidati, Donald Trump e Joe Biden, nonostante il tono minore per la pandemia di coronavirus, sono impegnati negli ultimi comizi per cercare di accaparrarsi quanti più voti possibile, soprattutto negli Stati ancora in bilico, in particolare, dicono i sondaggi, Florida e Michigan.

Proprio i sondaggi danno Biden, in corsa per il partito democratico, in netto vantaggio, anche di 10 punti complessivi, sul rivale repubblicano. Un distacco che sarebbe superiore anche a quello che veniva attribuito a Hillary Clinton nel 2016, quando però, a sorpresa, a trionfare fu il magnate newyorchese.

Quest'ultimo ha già dichiarato di essere pronto a dichiarare vittoria anche prima dei risultati ufficiali dello spoglio, se dalle prime indicazioni sarà avanti in Ohio, Florida, North Carolina, Texas, Iowa, Arizona e Georgia. Una sorta di "golpe mediatico", come è stato chiamato, che renderebbe ancora più intricato e acceso l'epilogo della campagna elettorale.

Dal canto proprio, Biden, senza cavalcare l'entusiasmo delle previsioni dei sondaggisti, spera di riuscire - parole sue - a "far fare le valigie" all'attuale inquilino della White House, per porre fine a quello che ha definito "un governo disastroso".

Sull'intenzione di Trump di creare scompiglio nel corso dello spoglio dichiarandosi vincitore, Biden è stato netto: "Questo presidente non ci ruberà le elezioni".

L'impressione è che durante e anche dopo il voto, le presidenziali Usa 2020 saranno ancora fonte di polemiche oltremodo incandescenti.

(Unioneonline/l.f.)
© Riproduzione riservata