Donald Trump lancia i suoi dazi anche contro l'industria cinematografica straniera a difesa di quella made in Usa. «Autorizzo il Dipartimento del Commercio e il Rappresentante per il Commercio degli Stati Uniti ad avviare immediatamente il processo per l'istituzione di una tariffa del 100% su tutti i film che arrivano nel nostro Paese e che sono prodotti in paesi stranieri. Vogliamo film realizzati in America, di nuovo!", ha scritto su Truth. 

«L'industria cinematografica americana - sostiene il presidente Usa - sta morendo molto velocemente. Altri Paesi stanno offrendo ogni sorta di incentivi per attirare i nostri registi e studi cinematografici lontano dagli Stati Uniti. Hollywood e molte altre aree degli Stati Uniti sono devastate. Questo è uno sforzo concertato da parte di altre nazioni e, quindi, una minaccia per la sicurezza nazionale. È, oltre a tutto il resto, un messaggio e una propaganda!».

Ieri, in una intervista con Nbc News, Trump aveva rifiutato di escludere la possibilità di rendere permanenti alcuni dazi. «No, non lo farei, perché se qualcuno pensasse che saranno ritirati dal tavolo, perché mai dovrebbe costruire negli Stati Uniti?», ha detto. Quanto a Pechino, ha ammesso di essere stato "molto duro con la Cina", interrompendo di fatto gli scambi commerciali tra le due grandi economie mondiali, ma ha affermato che il Dragone ora vuole raggiungere un accordo. «Abbiamo smesso di colpo», ha detto. «Questo significa che non perderemo mille miliardi di dollari... perché al momento non stiamo facendo affari con loro. E loro vogliono raggiungere un accordo. Lo vogliono davvero. Vedremo come andrà a finire, ma deve essere un accordo equo».

(Unioneonline)

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