I timbri sul suo passaporto non si contano più, ma il suo cuore, anche a migliaia di chilometri di distanza da casa, non ha mai smesso di battere per la sua Sardegna. «In questo momento non so dirvi dove mi trovo esattamente, sono collegato a una rete di fortuna. La città ha un nome complicato, poi controllo». Scherza così al telefono Alessio Cogodi, 35 anni, di Sant’Andrea Frius, che in questi giorni si trova in Cina dopo aver attraversato mezza Asia in sella alla sua moto. «Sto viaggiando per tornare nell’Isola. Qualche giorno fa ero sull’Everest, nei prossimi mesi sarò in Kirghizistan, Uzbekistan, Kazakistan. Passerò per i territori russi e arriverò in Georgia. Una volta in Turchia, la strada verso casa sarà ormai vicina».

Una delle tappe del viaggio di Alessio Cogodi
Una delle tappe del viaggio di Alessio Cogodi

Una delle tappe del viaggio di Alessio Cogodi 

Alessio è un viaggiatore coraggioso, che si è spinto dall’altra parte del mondo per inseguire il sogno di vivere una vita ricca di avventure e povera di rimpianti. Nel suo “kit di viaggio” non manca mai la bandiera sarda, con la quale scatta delle foto “trofeo” che testimoniano le tappe raggiunte e raccontano il tragitto sui social. «Ma cosa c’è dietro a quest’avventura da copertina?». «Tanto lavoro, tante porte sbattute in faccia. Ma poi, al centesimo tentativo, le cose sono andate bene», rassicura Cogodi. 

Una delle tappe del viaggio di Alessio Cogodi
Una delle tappe del viaggio di Alessio Cogodi

Una delle tappe del viaggio di Alessio Cogodi 

La prima pagina del suo "diario di viaggio” è targata “2010”. «Avevo 20 anni. Dopo un brutto incidente in moto finii in coma. Al mio risveglio, ho capito che dovevo vivere al massimo la mia vita, e sapevo che non mi sarei accontentato». Con questo spirito sono arrivati i primi viaggi di lavoro, tra Londra e le Canarie, prima di stravolgere tutto e partire per l’Australia. Di quella terra lontana gli avevano parlato due colleghi, durante una stagione estiva trascorsa a lavorare in un residence sardo. «Me la tento e vado anch’io», fu il primo pensiero. E da lì è iniziato tutto: l’arrivo in Oceania, il visto per lavoratori, il lavoro nelle farm, l’acquisto della moto (poi diventata fedele compagna di avventure), il primo viaggio nell’Outback (l’entroterra australiano) e nelle terre desertiche.

Una delle tappe del viaggio di Alessio Cogodi
Una delle tappe del viaggio di Alessio Cogodi

Una delle tappe del viaggio di Alessio Cogodi 

I primi mesi sono stati difficili nonostante tutti fossero «molto gentili con me, anche troppo, e io mi sentivo a disagio». A parte questo, la paga era «buona, partiva da un minimo di 1000 dollari a settimana». Dopo i primi impieghi e l’arrivo del Covid, una volta passata la pandemia è arrivata una piccola svolta con il lavoro in miniera, dove «i guadagni sono alti e, nonostante la fatica, si sta molto bene». Dopo cinque anni in Australia, però, il desiderio di tornare a casa è diventato sempre più pressante. Forte dell’esperienza accumulata e con tanta determinazione, «ho lasciato Perth il 23 settembre 2024 e sono arrivato in Malesia». Al seguito, sempre la fida compagna di viaggio: una Honda Transalp 700. All’orizzonte, ancora un tragitto infinito e non facile: «Passerò vicino a zone sensibili, di guerra». «E non hai paura?». «No, non vedo l’ora di tornare dalla mia famiglia. Arriverò in Sardegna ad agosto, poi ripartirò per il Canada e starò lì due anni».

Una delle tappe del viaggio di Alessio Cogodi
Una delle tappe del viaggio di Alessio Cogodi

Una delle tappe del viaggio di Alessio Cogodi 

«Spero che questa mia esperienza – conclude Cogodi – possa fungere da stimolo per i tanti ragazzi sardi che si sentono senza possibilità, che sognano ma credono di non poter raggiungere i propri obiettivi. Abbiamo una testardaggine che è il nostro punto di forza: la bravura sta nel trasformarla in determinazione e usarla per inseguire i nostri sogni. Se volete, potete. Non lasciate che nessuno vi dica che non avete un futuro».

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