Israele, il piano per occupare Gaza: «Conquisteremo la Striscia e ci resteremo a lungo»
La rabbia delle famiglie degli ostaggi, scontri tra manifestanti e forze di sicurezza(Ansa)
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«Occuperemo Gaza e ci resteremo a lungo».
Dopo l’ok del governo al lancio di una nuova grande offensiva, è intervenuto anche il premier israeliano Benjamin Netanyahu con un breve video: «Lanceremo un'operazione massiccia a Gaza. Per sconfiggere Hamas e liberare gli ostaggi. Ci sarà uno spostamento della popolazione per proteggerla. Questa volta l'esercito non entrerà e uscirà da Gaza come in passato, le forze di riserva saranno mobilitate per rimanere a lungo nel territorio occupato», ha affermato.
Piani di guerra che prevedono «la conquista» della Striscia e il mantenimento del territorio catturato, con l’espulsione forzata dei palestinesi. E che hanno gettato nel panico i familiari degli ostaggi. La tensione, già alta nel Paese, è salita alle stelle. Le famiglie hanno raggiunto la Knesset per protestare e chiedere ai riservisti di rifiutarsi di combattere. Decine di manifestanti hanno bloccato le strade che portano agli uffici del governo a Gerusalemme, con scontri tra i dimostranti e la sicurezza.
L'offensiva però non inizierà immediatamente: l'esercito aspetterà che si concluda il viaggio del presidente americano Donald Trump nei Paesi del Golfo, dal 13 al 16 di maggio. Una finestra temporale per l'ultimatum di Israele a Hamas: un accordo sulla tregua e la liberazione degli ostaggi nei prossimi dieci giorni, altrimenti si scatenerà l'operazione 'Carri di Gedeone' (figura biblica nota per aver guidato un piccolo esercito israelita contro un nemico numericamente superiore, riuscendo a sconfiggerlo).
Nei giorni scorsi, e a ridosso della riunione di gabinetto, il capo di stato maggiore Eyal Zamir ha avvertito il premier e i ministri dei rischi: «Israele potrebbe perdere gli ostaggi se lancia un'operazione su larga scala nella Striscia», ha messo in chiaro. Un pericolo, questo, che non sembra preoccupare il ministro di ultradestra Bezalel Smotrich, il quale durante le accese discussioni notturne del gabinetto politico, e lo scontro con il capo dell'Idf, ha sostenuto che la guerra andrebbe sfruttata per ristabilire gli insediamenti israeliani nella Striscia, smantellati nel 2005 con decisione unilaterale dall'allora premier Ariel Sharon.
(Unioneonline/L)