Hunter Biden incriminato con tre capi di imputazione per il possesso illegale di una pistola, acquistata nel 2018 mentendo sul suo consumo di droga.

Una brutta tegola per il padre e presidente Joe Biden: la mossa, attesa entro fine mese per evitare la scadenza dei termini di prescrizione, spiana la strada ad un processo nel 2024 in piena campagna elettorale e non gioverà certo al leader dem, che ha fatto del controllo sulle armi una delle priorità della sua amministrazione.

Dopo il fallito patteggiamento, Hunter rischia anche una seconda incriminazione per reati di evasione fiscale, altro tema cruciale dell'agenda del padre.

Il quale, a sua volta, è a rischio impeachment sempre “per colpa” del figlio, ossia per un suo presunto e finora mai dimostrato coinvolgimento in alcuni affari poco chiari all’estero ai tempi in cui era vicepresidente.

Biden per ora reagisce passando all’attacco e accusando i repubblicani alla Camera di tradire l'accordo bipartisan sul budget e di voler fare tagli «devastanti» al welfare, anche a costo di uno shutdown a fine mese. «Non so bene perché, ma sapevano semplicemente che volevano mettermi in stato d'accusa. E ora, per quanto posso dire, vogliono mettermi in stato d'accusa perché vogliono lo shutdown», ha detto il presidente in un evento di raccolta fondi, nel suo primo commento sull'avvio dell'inchiesta alla House. «Tutti mi chiedono sempre dell'impeachment - ha aggiunto - ma mi alzo ogni giorno non concentrato su di esso. Ho un lavoro da fare, devo affrontare i problemi che colpiscono il popolo americano ogni singolo giorno». 

(Unioneonline/D)

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