Via libera dei 27 Paesi Ue all'accordo tra Unione europea e Gran Bretagna.

L'intesa post Brexit riguarda un partenariato per la sicurezza e la difesa, una dichiarazione di solidarietà Gb-Ue e un accordo comune su temi che vanno dalla difesa commercio, dalla pesca alla mobilità giovanile.

Questi i punti chiave sottolineati dalla Bbc: un patto sulla sicurezza tra Londra e Bruxelles, alla luce delle tensioni internazionali e in particolare del conflitto tra Russia e Ucraina; un'intesa sull'allineamento in materia veterinaria (per ridurre le barriere nell'interscambio commerciale dell'agroalimentare); un accordo sulla mobilità giovanile con visti facilitati validi 4 anni per gli under 30, ma senza un ritorno alla libertà di movimento in vigore prima del divorzio britannico dall'Unione; estensione a 12 anni delle intese sulla pesca (rispetto ai sette di cui si era parlato in precedenza), fortemente sostenute dall'Ue e soprattutto dalla Francia. Secondo Sky News, l'accordo su questo dossier non comporta alcuna riduzione della quota di pesca britannica né un aumento della quota per i Paesi Ue.

L’intesa su difesa e sicurezza apre la via della partecipazione britannica al Safe - il fondo da 150 miliardi di euro per il riarmo Ue - in quanto Paese partner.

Grazie all’intesa il Regno Unito conta d’incassare 9 miliardi di sterline entro il 2040 tra risparmi e nuove entrate annuali. Ue e Gran Bretagna si impegnano a tenere annualmente un summit per aggiornare le loro relazioni.

«Abbiamo riflettuto sulla necessità di sviluppare un rapporto ambizioso e dinamico che soddisfi le esigenze dei nostri cittadini», si legge nella dichiarazione congiunta di Bruxelles e Londra che accompagna il cosiddetto “reset deal”, il pacchetto di accordi tra l'Unione e la Gran Bretagna. Nella dichiarazione congiunta le parti si soffermano sui principali dossier globali, a cominciare da quello dei dazi.

«Abbiamo confermato i nostri principi condivisi di mantenimento della stabilità economica globale e il nostro impegno reciproco per un commercio libero, sostenibile, equo e aperto, in linea con i nostri valori comuni, nonché l'importanza di cooperare con tutti i nostri partner commerciali per salvaguardare la resilienza della nostra catena di approvvigionamento e monitorare le deviazioni commerciali».

Ue e Gran Bretagna «si uniscono all'Ucraina e ai partner internazionali, tra cui gli Stati Uniti, nel chiedere un cessate il fuoco completo e incondizionato e colloqui significativi per una pace autentica che ponga fine alle ostilità della Russia». Si dicono inoltre «pronti a continuare a esercitare pressioni sulla Russia, anche attraverso ulteriori sanzioni, l'adozione di misure per impedirne l'elusione, misure settoriali e massimali sui prezzi del petrolio, e assicurando che i beni sovrani russi rimangano immobilizzati fino a quando la Russia non cesserà la sua guerra di aggressione contro l'Ucraina e non risarcirà i danni causati da questa guerra».

Bruxelles e Londra affermano inoltre «l'impegno a vedere un cessate il fuoco immediato e permanente a Gaza, il rilascio di tutti gli ostaggi e il flusso senza ostacoli degli aiuti umanitari. Sottolineano l'importanza di perseguire una pace duratura e sostenibile basata sulla soluzione dei due Stati».

I primi dettagli emersi hanno scatenato le dure reazioni da parte dei Conservatori britannici: la leader Kemi Badenoch si è detta «molto preoccupata». «Stiamo tornando a essere soggetti alle regole di Bruxelles - ha dichiarato - e senza dettagli su limiti o tempi per la mobilità giovanile, i timori di un ritorno alla libera circolazione non faranno che aumentare». Nigel Farage parla di «resa» britannica all'Unione e di marcia indietro rispetto alla Brexit. Per Farage l'accordo «porrà fine» all'industria della pesca britannica.

Il premier Keir Starmer invece parla di un accordo raggiunto nel nome «dell'interesse nazionale» e fondato «sul buon senso, su soluzioni pratiche» per dare «il meglio al popolo britannico» secondo quanto «le nazioni indipendenti e sovrane fanno». «È tempo di guardare avanti, di mettersi alle spalle i vecchi dibattiti per migliorare la vita della gente», ha proseguito. «Torniamo ad affacciarci al mondo secondo la grande tradizione di questa nazione, costruendo le relazioni che scegliamo con i partner che scegliamo».

(Unioneonline)

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