Le autorità turche hanno ordinato il licenziamento di altri 18.632 impiegati statali, inclusi agenti di polizia, soldati e accademici.

Il provvedimento, pubblicato oggi sulla Gazzetta ufficiale, colpisce i dipendenti che avrebbero presunti legami con organizzazioni terroristiche e gruppi che "agiscono contro la sicurezza nazionale".

Tra questi, circa 9mila poliziotti, 6mila tra esponenti di esercito, marina e aeronautica, oltre mille dipendenti civili del ministero della Giustizia, 649 dipendenti della gendarmeria e 400 tra lavoratori della Guardia Costiera e accademici.

Lo stesso provvedimento reintegra 148 persone che erano state licenziate attraverso precedenti decreti d'emergenza.

Negli ultimi due anni sono migliaia le persone arrestate o allontanate dal proprio luogo di lavoro perché sospettate di avere legami con Fethullah Gulen, politico e predicatore esiliato negli Stati Uniti, considerato dal presidente turco Recep Tayyip Erdoğan la mente del tentato colpo di Stato del 15 luglio del 2016.

(Unioneonline/F)

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